Valnerina

Dopo il cantiere del Municipio sequestrato anche capannone, giallo sull’infortunio a Cascia

Molte cose non tornano nel grave infortunio avvenuto a Cascia nel fine settimana che ha portato un 48enne ad essere ricoverato all’ospedale di Terni. E dopo il sequestro, nella notte tra sabato e domenica, del cantiere del Municipio, dove forse l’uomo sarebbe stato protagonista di un incidente sul lavoro, i sigilli nelle ultime ore sono stati apposti anche in un capannone. Una struttura di proprietà della ditta subappaltatrice dell’intervento di ricostruzione pubblica per cui lavora l’operaio che ha riportato, secondo i medici, traumi compatibili con una caduta dall’alto.

Il legale rappresentante della società è stato iscritto, come prassi in questi casi, nel registro degli indagati. Sarebbe stato lui a trasportatore all’ospedale di Spoleto il 48enne, con i medici che poi – viste le gravi condizioni – ne hanno disposto il trasferimento in prognosi riservata al Santa Maria di Terni. La versione dei fatti raccontata agli inquirenti (ad indagare sono il personale dell’ispettorato al lavoro dell’Usl Umbria 2 ed i carabinieri) sarebbe stata cambiata più volte, aprendo appunto dubbi su quanto accaduto. L’operaio ferito sarebbe stato trovato dentro al cantiere del palazzo comunale di Cascia in stato confusionale e ferito dal datore di lavoro e da un collega, che appunto lo hanno portato in auto al San Matteo degli Infermi. Secondo i medici i traumi riportati dal 48enne sarebbero compatibili con una caduta dall’alto, che però sembrerebbe non essere avvenuta né nel cantiere del Municipio né nel capannone, almeno stando agli accertamenti finora effettuati. Un vero e proprio giallo su cui gli inquirenti stanno cercando di fare piena luce.

Intanto sull’ennesimo infortunio sul lavoro in Umbria interviene la Fillea Cgil attraverso Cristian Benedetti. “L’ennesimo infortunio sul lavoro, avvenuto a Cascia ai danni di un lavoratore edile di 48 anni impegnato nei lavori post-sisma che interessano il Municipio della città, – evidenzia Benedetti – destano grande preoccupazione e sollevano ancora una volta interrogativi su questioni fondamentali come la legalità e al rispetto delle regole nei cantieri, soprattutto in relazione all’allungamento della catena dei contratti che rendono difficili, se non impossibili, i controlli. Come Fillea Cgil abbiamo ripetutamente evidenziato l’importanza di vigilare attentamente sulle modalità di assegnazione dei subappalti. Nel 2019 è stato firmato un Protocollo di Legalità per le opere del cratere, ma ad oggi, alcune parti di quel Protocollo non sono state ancora implementate, in particolare, la piattaforma per il monitoraggio dei cantieri. Si tratta di uno strumento innovativo che risulta essenziale per incrociare i dati e ottenere una maggiore trasparenza sulla reale composizione dei cantieri.

Confidiamo che la magistratura farà luce sull’accaduto, ma questo non basta. Da tempo denunciamo la necessità di una maggiore attenzione alla gestione degli appalti e dei subappalti. Sono indispensabili azioni concrete per la sicurezza che vadano oltre il rispetto formale delle procedure. È necessario un coordinamento efficace tra tutti gli attori coinvolti – Istituzioni, Parti sociali e organi di controllo – per attuare strategie mirate a prevenire infortuni e morti sul lavoro”.