Gubbio e Gualdo

Dopo 60 anni si ripete la ricognizione delle spoglie mortali del Beato Angelo

Dopo oltre 60 anni – era il 1961 – nella Basilica concattedrale di San Benedetto a Gualdo Tadino, ha di nuovo avuto luogo la ricognizione canonica delle spoglie mortali del Beato Angelo, patrono della città e compatrono della diocesi.

L’evento storico è avvenuto a conclusione della visita pastorale del vescovo, monsignor Domenico Sorrentino, nella parrocchia di Santa Maria del Piano. Dopo un iniziale momento di preghiera del presule, che ha incensato il corpo del Beato, è seguita la lettura del decreto di designazione e nomina dei componenti del tribunale per la ricognizione delle spoglie mortali addetti a tale operazione.

Questi esami – ha detto monsignor Sorrentino – sono utili sia per tenere sotto controllo lo stato di conservazione del corpo ma ci aiuteranno anche a conoscere alcuni aspetti della vita del Beato Angelo”. Le procedure sono state seguite da Simona Minozzi, antropologa fisica e forense, paleopatologa, Agata Lunardini, archeologa specializzata nello studio delle mummie e paleopatologa, e Lara Simonaitis, tecnico del restauro di reperti umani antichi.

Al termine della lettura del decreto sono seguiti i giuramenti dei designati davanti al vescovo, il taglio dei sigilli e l’apertura dell’urna. Dopo la celebrazione eucaristica quest’ultima, precedentemente situata ai piedi dell’altare, è stata spostata nella cappella di san Michele, dove i tecnici effettueranno gli esami che dureranno alcuni giorni. Una volta concluse le operazioni l’urna tornerà nella sua cripta dove resterà per altri 60 anni.