Il treno, annunciato dal tradizionale fischio, è entrato alla stazione di Sant’Anna, nel cuore di Perugia, poco dopo le 11,45 dopo essere partito, per il suo viaggio inaugurale, un quarto d’ora prima da Ponte San Giovanni. Tra i passeggeri, la governatrice dell’Umbria Donatella Tesei, l’assessore regionale Melasecche, la presidente della Provincia di Perugia Stefania Proietti e il sindaco del capoluogo Andrea Romizi. Numerosi anche i sindaci delle città toccate dalla linea della Ferrovia Centrale Umbria, che fa un altro passo verso la sua lunga riconversione.
Che per ora riguarda parte della linea, ma che in futuro interesserà anche i treni. Al momento, infatti, a viaggiare sono i vecchi treni diesel, in attesa di quelli elettrici. I 4 elettrotreni “Minuetto”, seminuovi ma giacenti da anni alla stazione di Umbertide. E i moderni ETR104 denominati “Pop”, disponibili sul mercato. Per far transitare quelli di ultima generazione, però, occorrerà riclassificare l’intera linea, da Sansepolcro a Terni, così da poter sostenere un peso di 18 tonnellate per asse.
Un lavoro, ha ricordato l’assessore Melasecche, finanziato coi fondi del Pnrr (163 milioni di euro) e quindi con i tempi contigentati, con la data di consegna fissata al 26 giugno 2026. Rispettando il cronoprogramma fissata per il progetto esecutivo, l’indizione della gara e gli altri passaggi per asportare l’armamento attuale e sostituirlo con uno più resistente. Che consentirà, appunto, il transito degli ultimi treni elettrici.
Tesei ha parlato di “primo obiettivo straordinario”. Raggiunto, ha rivendicato, grazie alle continue interlocuzioni con Ministero delle Infrastrutture e Rfi. Raccontando un aneddoto: “Il primo incontro con la dottoressa Fiorani (ad di Rfi, ndr) è stato, diciamo, movimentato, perché io lamentavo le carenze infrastrutturali in Umbria. L’ho invitata a venire nella nostra regione, ma poi sulla porta le ho detto: ‘Non prenda il treno, non ci arriverà mai'”.
“Dobbiamo continuare a lavorare tanto” ha detto Tesei. Ricordando gli altri interventi in atti, elencati dall’assessore Melasecche. L’accordo firmato dalla Regione con Rfi per aprire il tavolo di progettazione per la Foligno-Terontola (con la previsione anche della nuova stazione di collegamento con l’aeroporto); il raddoppio della Orte-Falconara, col tratto Campello-Speleto “che dura da troppi anni a causa di problemi legati alle imprese”.
Il sindaco Romizi guarda anche all’importanza di questa nuova opera per la città di Perugia. Che sta riqualificando alcune aree (come Ponte San Giovanni e la stazione di Fontivegge, ma anche la Cittadella giudiziaria vicino a Sant’Anna). E sta rivedendo il piano della mobilità (con il progetto Brt, da Castel del Piano a Fontivegge, da oltre 90 milioni). Un piano della mobilità che, in attesa dei nuovi treni elettrici sulla Fcu e del Brt, sarà sostenibile, ha assicurato il sindaco. Che ha rivolto un appello ai cittadini umbri e perugini per l’utilizzo dei mezzi pubblici: “Non perdete questa opportunità. Dobbiamo rivedere le nostre abitudini di vita. Una volta era un’attenzione, oggi una necessità” ha detto rivolgendosi ai ragazzi della seconda media della Foscolo, presenti all’inaugurazione tra curiosi e politici vogliosi di mettersi in mostra.
Un concetto ribadito anche dalla presidente della Provincia di Perugia, Stefania Proietti, sorridente sul palco con Melasecche dopo la rincorsa dei mesi scorsi sul Nodo.
Saranno 24 i treni che da mercoledì 14 settembre accompagneranno turisti e pendolari fino al centro di Perugia. Il nuovo servizio – effettuato da Busitalia (Gruppo FS Italiane) – darà un apporto decisivo al decongestionamento del centro storico perugino, snellendo tutto il sistema di mobilità dell’area del capoluogo umbro.
L’intervento di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane) ha preso avvio alla fine del 2019, dopo che il 1° luglio dello stesso anno RFI era subentrata nella gestione dell’infrastruttura ad Umbria TPL e Mobilità, precedente gestore della linea.
I principali lavori sui 5,2 km di linea hanno riguardato: