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Doping, Presidente Metelli “vicini e solidali ai coinvolti”, ovvero i condannati. Tace sindaco. I farmaci utilizzati. 3 domande in attesa di risposta

Giada Martinetti
Il day after dela sentenza relativa all'inchiesta Zodiaco, che ha condannato in primo grado 11 persone (1 delle quali ha pateggiato), registra la dichiarazione ufficiale del presidente della Giostra Domenico Metelli. Una nota destinata a suscitare non poche polemiche perché Metelli si dice “solidale con le persone coinvolte”, ovvero con i condannati. E lo fa a nome di tutta la Quintana. “Il popolo della Quintana ama profondamente i cavalli ed è vicino e solidale alle persone coinvolte nella vicenda doping” scrive Metelli “Non posso che confermare tutta l’attenzione della Giostra della Quintana nei confronti dei cavalli, il nostro amore è sotto gli occhi di tutti come testimonia lo splendido saluto del pubblico del Campo de li Giochi domenica pomeriggio in occasione del ritiro di Go Betty Go, la cavalla di Giostra del Rione Pugilli. Voglio ricordare, inoltre che i nostri cavalli, una volta ritirati dalla Quintana, rimangono nelle scuderie rionali e godono di amorevoli cure”. Leggiamo ancora “basta pensare ad un simbolo della Quintana moderna come Bolero IV che ha trascorso tra mille attenzioni la sua lunga vecchiaia nella scuderia rionale. Ricordo ancora che dal 2000 l’Ente si è dotato di un rigido regolamento per la tutela della salute del cavallo che, oltre ad essere stato preso d’esempio, viene costantemente aggiornato e prevede previsite a tutti i cavalli delle scuderie e controlli antidoping sia prima della Giostra che alla fine”. Solo in coda aggiunge di “confidare nel lavoro della giustizia che, sono sicuro, chiarirà la posizione dei quintanari coinvolti. Tutto il Popolo della Quintana si stringe intorno a questi ragazzi perché il doping è distante anni luce dalla Quintana”.
Insomma Metelli non vuol riconoscere la sentenza del giudice Alessandra Grimaccia (clicca qui), posizione a dir poco forte ed equivoca da parte di quello che è il rappresentante della Giostra che dal 1952 è stata riconosciuta quale Ente morale. Indubbiamente Metelli conosce tutte le carte processuali (intercettazioni incluse) per spingersi fino a questo punto. Sembra quasi inutile, a questo punto, porre le domande che TO® aveva presentato ieri a lui e al sindaco Mismetti. Ci proviamo lo stesso. Metelli al telefono risponde cortesemente ma in modo fermo: “non ho nulla da aggiungere, tutto quello che avevo e mi sentivo di dire è nel mio comunicato. Comprendo il vostro mestiere e capisco le domande, ma non altro da dire”.
Squilla invece a vuoto il telefonino del sindaco Mismetti che sulla sentenza non ha ancora fatto sapere la sua (in fondo le domande che restano in attesa della sua risposta).
La Quintana e soprattutto i quintanari dei 5 rioni finiti nell’indagine dei Nas sono sotto choc: nessuno di loro avrebbe mai voluto assistere (l’indagine e la relativa sentenza, vale ricordarlo, è legata alle due Giostre del 2006) ad una competizione che, stando alla sentenza, è stata falsata dal doping e che ha comportato maltrattamenti agli animali. L’inchiesta ha portato alla luce scenari da brivido che comprendono infiltrazioni e somministrazioni ai cavalli di farmaci ritenuti dagli inquirenti “vietati”: come il Lasix, diuretico che registra fra gli effetti indesiderati “anemia, disturbi gastro-intestinali e, in caso di sovradosaggio, depressione e collasso” o il Flebocortid, appartenente alla categoria dei cortico-steroidi, che “può causare l'alterazione della funzione epatica, pancreatite, ulcere gastro-intestinali, debolezza e laminite (con possibile distacco della 3a falange dello zoccolo)”. Solo per citarne alcuni. La lista infatti continua con decine di farmaci ritenuti pericolosi che possono causare gravi danni come emorragie e, in casi estremi, la morte. Sostanze che i carabinieri hanno accertato venissero somministrate, in assenza di patologie, su cavalli duneu sani: accertamenti che, dopo il rinvio a giudizio dei 10, hanno trovato una prima conferma nella sentenza di lunedì scorso. Le difese intanto si preparano al ricorso in Appello sicure di riuscire a “demolire il teorema accusatorio”.
Di queste ore il comunicato stampa della U.N.A. di Foligno, che si era costituita parte civile nel processo insieme alla Lav di Perugia: “ringraziamo l'avvocato Gianfranco Angeli che ci ha assistito durante il processo e ha creduto fortemente in questa battaglia. Proseguiremo il percorso per raggiungere una sempre maggiore sicurezza nell'ambito dei controlli anti-doping e chiederemo a breve, insieme alla Lav, un incontro al presidente dell'Ente Giostra, Domenico Metelli, e al Sindaco di Foligno, per definire un protocollo più efficace per evitare l’eventuale reiterarsi di atti fraudolenti. Proseguiremo in questa lotta, avviata nel 2007 dalla nostra compianta presidente Franca Stoppi, per garantire il benessere degli animali coinvolti loro malgrado in competizioni e palii – continua l'associazione U.N.A. -; siamo rammaricati che Ente Giostra e Comune di Foligno si siano tirati fuori dalla vicenda. Un comportamento di tale gravità, da parte di personaggi che gravitano intorno ad una delle manifestazioni più importanti della città, meritava almeno un commento di biasimo”.
3 DOMANDE AL SINDACO Mismetti:

Perché il Comune non si è costituito parte civile nel processo?

Crede che vadano cambiati i controlli e in quali tempi?

Proporrà degli interventi nei confronti di coloro che sono stati condannati in primo grado e che continuano a gravitare intorno alla Quintana?

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