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“Don Matteo” manda in bestia anche il Vescovo – Lux Vide “Ok Spoleto, arrivederci Gubbio”

Ci può anche stare che un ‘don’ mandi su tutte le furie un vescovo, ma che sia il primo a spuntarla non s’è mai visto. E neanche che il prelato si adiri al punto tale da invitare il popolo alla rivolta. Invece è successo in quel di Gubbio, finora patria di “don Matteo”, la fortunata fiction di Rai1 (prodotta dalla Lux Vide) che dopo dieci anni ha deciso di traslocare a Spoleto. Da mesi si parlava di un cambio di location, i giornali ne parlavano a tutta pagina. Ma la città eugubina sembra averci dormito sopra, certa che la Lux Vide stesse giocando al rialzo. Un errore madornale, perché il corteggiamento della città del festival l’ha spuntata.
L’accusa – Così risuona tardivo il comunicato stampa emesso dal sindaco di Gubbio Diego Guerrini e sottoscritto anche dal vescovo Mario Ceccobelli e dai rappresentanti delle associazioni di categoria. Una nota che è arrivata all’indomani dell’articolo di Tuttoggi.info che ha svelato i retroscena dell’accordo di fatto siglato dal sindaco spoletino Daniele Benedetti. Ma torniamo a Gubbio. Senza mezzi termini Guerrini & Co. ipotizzano un “forte danno d’immagine” per la stessa fiction a causa del “brutale cambio di location e luoghi”. Fino ad arrivare ai toni minacciosi: “un’immagine che sicuramente contribuirebbero a danneggiare anche gli inevitabili strascichi polemici che Gubbio sarebbe costretta a produrre, nonché i sentimenti di forte rabbia e sconcerto che gli eugubini non tarderebbero a manifestare in tutte le sedi possibili ed immaginabili”. Parole forse poco istituzionali, di certo poco appropriate per un prelato.
Guerrini & Co. dicono di aver approntato “in tre settimane un'offerta tecnico-economica a dir poco stupefacente, non inferiore a quella offerta dalla città di Spoleto”. I dettagli non vengono però svelati anche se, continuando a leggere l a nota, si apprende che a Gubbio ci si sarebbe “addirittura spinti a individuare mezzi da mettere a disposizione della produzione per i transfert con la vicina stazione di Fossato Di Vico”. Insomma dei minibus o giù di lì. Ma continuiamo la lettura. “Restiamo convinti che tanti anni di percorso comune e tutti gli sforzi prodotti durante questo lungo periodo, dalle Istituzioni e da tutte le componenti economiche cittadine, nonché il binomio inscindibile impostosi nell'immaginario tra la Città e le sue bellezze e le vicende di “Don Matteo”, non possano essere sacrificati in nome di distanze chilometriche risibili e supposte convenienze economiche”.
Le coccole economiche – in realtà, a quanto trapelato finora, la Lux Vide avrebbe più di un interesse a sposare la causa di Spoleto. Se fino ad oggi ha dovuto sostenere tutte le spese legate alla logistica, seppur a prezzi di favore, nella città di Menotti dovrà sborsare ben poco grazie alla disponibilità degli albergatori di fornire gratis le camere e dei ristoratori che prepareranno gratuitamente il catering del pranzo. Da parte sua il comune metterà a disposizione tutti gli spazi pubblici necessari e anche delle risorse economiche legate ad un progetto per la valorizzazione del nome della città.
La nota Lux – il comunicato della città ha costretto Matilde e Luca Bernabei (i produttori di Don Matteo) ad uscire alo scoperto. “Siamo profondamente grati alla città di Gubbio che in questi anni ci ha accolto ma vogliamo rassicurare tutti che Don Matteo non lascerà l’Umbria, si è solo spostata qualche chilometro più in là” si legge in una nota dell’Ansa in cui non compare mai il nome di Spoleto, “la scelta di non girare a Gubbio è in linea con la necessità del periodo, la crisi internazionale ha toccato tutti i settori dell’economia italiana e ha colpito duramente anche il comparto audiovisivo. Confermiamo che nelle ultime settimane è stato fatto uno sforzo in extremis dalla municipalità eugubina per permettere alla fiction di rimanere sul territorio, ma la preparazione di una fiction richiede tempi
lunghi e, a pochi giorni dall’avvio del set, la decisione era già presa
. Questi cambiamenti non saranno gli unici per “Don Matteo”: “arrivati alla nona stagione abbiamo aggiunto elementi drammaturgici, nuovi attori e ambientazioni che metteranno ancora in maggior risalto panorami e tesori artistici dell’Umbria, che è il cuore verde dell’Italia. E comunque anche con Gubbio non è un addio ma un arrivederci…” concludono lasciando così aperto un qualche dialogo per il futuro (il ‘contratto’ con Spoleto dovrebbe essere di due anni).
Le location – se Gubbio scalda gli animi, a Spoleto si scaldano i motori. Domani, a quanto può anticipare Tuttoggi.info, Luca Bernabei sarà nuovamente nella città del festival per decidere le location e i tempi delle riprese. Si comincerà a maggio per concludere a giugno, per lasciare spazio ai preparativi del Festival dei 2 Mondi. Terence Hill e la troupe della Lux Vide saranno poi di nuovo in città fra settembre e ottobre. Fra le sedi prescelte è certa quella del Caio Melisso che sarà la casa del ‘don’, mentre palazzo Bufalini, magnifica residenza che si affaccia su piazza Duomo, sarà la sede della compagnia dei carabinieri. Ma non è solo la parte alta della città ad essere presa di mira dagli sceneggiatori. Nei giorni scorsi monsignor Piccioli ha aperto ai Bernabei le porte del cortile della chiesa di San Gregorio per un sopralluogo. Il tutto con la benedizione dell’arcivescovo di Spoleto-Norcia, monsignor Renato Boccardo. Che avrebbe così accolto a braccia aperte il suo nuovo ‘parroco’ televisivo.
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