Città di Castello

Don Giancarlo Lepri festeggia 50 anni di sacerdozio | Sindaco “Da sempre tra i più amati in città”

Una giornata di festa nel segno della fede e dell’amore per la comunità quella vissuta ieri (7 agosto), a Città di Castello, in occasione dei 50 anni di sacerdozio di don Giancarlo Lepri, uno dei più amati sacerdoti della Chiesa tifernate.

Domenica mattina, nella sua Riosecco, accanto a don Achille Rossi e al vicario generale della Diocesi don Andrea Czortek, il celeberrimo “Dongia”, come viene affettuosamente chiamato da sempre, ha celebrato il bellissimo traguardo raggiunto nel modo più semplice: una messa nella chiesa di cui è parroco, alla presenza di familiari, fedeli e persone che hanno hanno voluto stargli accanto.

Don Giancarlo è una figura amatissima in città, – ha dichiarato il sindaco Luca Secondiper la quale abbiamo grande rispetto e gratitudine, un punto di riferimento per le generazioni di giovani che ha cresciuto nella fede e per le tantissime persone alle quali non ha mai fatto mancare una parola di confronto, un gesto di accoglienza, una preghiera, accompagnandoli sempre con un sorriso grande e benevolo. Buon anniversario di cuore, caro ‘Dongia’!”.

Nato a Città di Castello nell’ottobre del 1949, figlio di Dante e Margherita, don Giancarlo Lepri ha iniziato il suo viaggio al servizio della Chiesa e della comunità di Città di Castello esattamente il 7 settembre del 1975. Dapprima segretario del vescovo monsignor Cesare Pagani, dal 1981 è stato parroco del Duomo di Città di Castello. Nel 2018 è passato alla parrocchia di Riosecco, dove condivide ancora oggi con don Achille Rossi la guida della comunità religiosa del quartiere.

In questi 50 anni – testimoniano i familiari – don Giancarlo è stato protagonista dell’educazione e nell’istruzione di intere generazioni cittadine, dall’infanzia all’adolescenza; ha seguito con amore situazioni sociali non sempre facili e bisognose di attenzione profonda e ed empatia, che in lui sono uniche; ha animato il mondo giovanile in tutte le modalità possibili, dagli scout al catechismo, fino ai campeggi, avvicinando i giovani alla fede. I suoi cinquant’anni di ministero sono stati strumento di speranza e conforto per molti: auguriamo a colui che per tutti noi è ‘il Dongia’, di continuare a servire la Chiesa e la nostra comunità con la stessa dedizione e passione, e che il Signore lo benedica e gli conceda ancora molti anni di felice sacerdozio”.