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Domenica senza caccia, rabbia e sorrisi

Nelle campagne umbre nessun colpo di fucile in questa prima domenica di settembre, dopo l’annullamento delle preaperture per il mancato arrivo in tempo utile del parere (obbligatorio ma non vincolante) dell’Ispra. Un risultato che porta le opposizioni a “sparare” (è il caso di dirlo, vista la materia) sulla Giunta regionale.

Fiorini: “Salviamo almeno l’8 settembre”

È vero che il Piano faunistico venatorio era scaduto e la Giunta poteva e doveva farlo prima, ma nel frattempo a complicare la situazione – ricorda il consigliere Emanuele Fiorini, del Gruppo misto – sono arrivate le dimissioni della presidente Catiuscia Marini per i noti fatti di cronaca. Subito dopo c’è stata una accelerazione con l’assessore Fernanda Cecchini, la Terza commissione consiliare ha approvato l’atto di Giunta contenente modifiche al calendario venatorio. Io sono stato il solo consigliere di centrodestra presente alla riunione di commissione, di fatto garantendo il numero legale. Ricordo di aver scritto alla presidente dell’Assemblea legislativa Donatella Porzi per inserire all’ordine del giorno del Consiglio regionale previsto per il 16 luglio il Piano faunistico. Allora parlavo di un atto indispensabile per la pianificazione del territorio, delimitando le aree protette da quelle non protette, consentendo così di esercitare l’attività venatoria. In tal modo, spiegavo ricordando che la caccia è una tradizione ed una passione che nasce da lontano, avremmo messo al riparo sia le istituzioni che i cacciatori da inutili ricorsi“.

Se tutti avessero subito collaborato – accusa Fiorini – non ci sarebbe stato alcun problema, se qualcuno della maggioranza e dell’opposizione non si fosse messo di traverso avremmo sicuramente risolto la questione già da tempo e l’Ispra avrebbe avuto modo di esprimersi prima“.

Per il consigliere del Gruppo misto c’è ancora la speranza di salvare la preapertura dell’8 settembre: “Rimarrò in stretto contatto con l’assessore Cecchini in questi giorni per superare questo problema e per far si che la pre apertura si faccia almeno l’8 settembre“.

Mancini: “La Lega sempre al fianco dei cacciatori”

Per il capogruppo della Lega, Valerio Mancini, si tratta di un altro fallimento di Palazzo Donini: “Questa Giunta, ormai dimezzata e quasi al termine del suo mandato, non fa che collezionare fallimenti e in questi ultimi scampoli di legislatura è riuscita a scontentare tutti”.

Per Mancini si poteva e si doveva fare prima: “Il Piano faunistico venatorio era scaduto dal 2015 – ricorda –  ma la Giunta si è ridotta a portarne uno nuovo in aula soltanto l’8 agosto 2019, quando peraltro ci si trovava già ad operare in regime di ordinaria amministrazione a causa delle dimissioni della Marini. Nonostante non si potesse votare, in quanto il documento era stato dichiarato illegittimo dagli uffici regionali a causa delle circostanze in cui è stato presentato, ho consentito la discussione mantenendo il numero legale e ho anche espresso voto favorevole perché convinto che tutelasse sia il mondo venatorio, l’ambiente e il mondo agricolo, così pesantemente danneggiato dagli ungulati e da tutte le specie nocive. La Giunta, sgretolata, tra defezioni dovute a vicende giudiziarie e abbandoni causati dalla tentazione di poltrone romane ben più attraenti, ha deluso ancora una volta i cittadini. Nella delibera di modifica del calendario venatorio erano state ristrette le specie cacciabili nelle prime due domeniche di settembre, scontentando così gran parte dei cacciatori che guardavano alla pre-apertura come un contentino per mascherare le inadempienze di una sinistra che non ha saputo tutelare una tradizione così radicata nel territorio come la caccia; ora, con l’ufficialità dell’abolizione della pre-apertura, la Giunta è riuscita a deludere l’intero mondo venatorio”.


Caccia, Cecchini: “Niente preaperture”


La Lega – chiosa il capogruppo Mancini – è sempre stata al fianco dei cacciatori: anche lo scorso anno mi sono battuto sia in Assemblea legislativa che in Consiglio comunale a Città di Castello per evitare la costituzione del Parco del Catria e Nerone, che molto interessava invece la sinistra, tentata come al solito dalle poltrone. Una volta al governo di questa regione, quando si dovrà procedere alle modifiche del Piano faunistico venatorio, saremo pronti ad accogliere le istanze degli agricoltori, vessati dagli animali selvatici che distruggono il loro lavoro, e dei cacciatori, cosicché, negli anni a venire, non si creino disguidi che compromettono la stagione di caccia, come è accaduto quest’anno”.

Loretoni (Anlc) torna tuonare: “Questa sarebbe la Giunta europeista?”

Quella di oggi doveva essere una giornata di festa in Umbria. La giornata di preapertura, che dà inizio alla stagione venatoria. Così non sarà, perché la preapertura di oggi, come quella di domenica 8 settembre, è saltata perché la politica non ha tenuto nella giusta considerazione le istanze di 23mila cacciatori. Una scelta pesante, di cui la politica regionale sarà chiamata ad assumersi le proprie responsabilità, perché di responsabilità si tratta”. Parole dure quelle rivolte alla politica umbra dal presidente umbro della Libera Caccia, Lando Loretoni, nel giorno della mancata preapertura.

Una limitazione gravissima, quella delle mancate preaperture, di fronte alla quale Loretoni non accetta le spiegazioni fornite dall’assessore Ferndanda Cecchini: “Pilatescamente si lava le mani, dicendo che ‘la politica ha fatto tutto il possibile’. Ma in realtà – tuona il presidente umbro dell’Associazione Nazionale Libera Caccia – è il risultato di una serie di errori condotti dalla politica in Umbria, che ha affrontato il tema dell’attività venatoria e della tutela ambientale in modo errato, sin dall’inizio, nonostante i consigli e le sollecitazioni che arrivavano dal mondo venatorio”.


La Libera Caccia accusa la politica


Loretoni ricorda che già in inverno, di fronte ai ritardi nei lavori per la definizione del Piano faunistico venatorio, la Libera Caccia avesva messo a disposizione i propri esperti nazionali e regionali per velocizzare i tempi, nell’interesse del mondo venatorio e della corretta salvaguardia ambientale. I tanti errori compiuti dalla politica regionale in materia venatoria, per Loretoni, sono del resto dimostrati anche dai contenuti del Calendario venatorio 2019/20, al di là della singola vicenda delle preaperture.

Loretoni conclude ricordando l’ultimo appello del presidente nazionale della Libera Caccia, Paolo Sparvoli: “Il nostro presidente ha scritto una lettera all’assessore Cecchini, invitandola ad avere coraggio per risolvere un problema che, come ha spiegato, è stato creato dagli uffici dell’Assessorato e da tutta la Giunta. Quel coraggio che però – conclude – non c’è stato. E dire che questa Giunta regionale si è vantata tante volte di essere europeista: vada a vedere, l’assessore Cecchini, da quanto tempo è iniziata l’attività venatoria in gran parte dei Paesi europei. Ma senza dover andare troppo lontano, basterebbe vedere come si è fatto in altre regioni italiane, anche limitrofe”.

La soddisfazione del Wwf

Tutt’altro umore tra gli ambientalisti, che si godono questa prima domenica si settembre in Umbria senza il “rumore” dei colpi di fucile. In particolare il Wwf incassa gli apprezzamenti degli ambientalisti per un risultato che parte da lontano, con i ricorsi presentati al Tar lo scorso anno. Un anno fa i tempi della giustizia salvarono i cacciatori e le preaperture rinnovate dalla Giunta sul filo di lana; una strategia che quest’anno non è riuscita, complice anche la fine anticipata della legislatura a seguito delle dimissioni a maggio di Catiuscia Marini.

Qualora l’assessore Cecchini avesse “forzato la mano”, come richiesto da alcune associazioni venatorie e da alcuni politici, il Wwf era pronto con l’avvocato Valeria Passeri e dar seguito alle diffide ed agli esposti presentati.

Nella sentita sfida tra ambientalisti e cacciatori in Umbria, questo round va ai primi. Anche se il mondo venatorio, tra palazzi della politica e aule di tribunale, è pronto a prendersi una rivincita su un altro fronte molto caldo.