Foligno

Il ‘dissidente’ Ciancaleoni torna all’attacco del sindaco

Torna all’attacco dell’amministrazione comunale e del sindaco Nando Mismetti, il capogruppo socialista in Consiglio comunale, Roberto Ciancaleoni. Questa volta l’oggetto delle contestazioni riguarda la vicenda dell’ex Zuccherificio e la recente sentenza che ha condannato il comune di Foligno al risarcimento danni alla Coop Centro Italia.

“Un’amministrazione non si giudica su un solo atto – dichiara l’esponente socialista – tutti possono commettere degli errori, ma quando gli incidenti sono numerosi, allora la questione diventa seria, e pone un quesito inquietante che riguarda la capacità di essere all’altezza dei problemi da affrontare. Alcuni mesi fa, insieme ad alcuni amici folgorati sulla via del comune di Foligno, individuammo le criticità di questa amministrazione. Le scadenze che riguardano le posizioni apicali dell’ospedale di Foligno e l’esigenza di capire come si intendeva affrontare i rapporti con il nosocomio di Spoleto – ricorda Ciancaleoni – così come le difficoltà finanziarie della partecipata FILS, che alla luce delle ultime notizie appaiono ancora più consistenti di ciò che immaginavamo. La questione dell’area ex zuccherificio con il contenzioso aperto con la Coop era un’altra delle questioni calde. Come sempre i nodi irrisolti vengono al pettine ribatte il capogruppo socialista – in particolare sulla questione dell’ex zuccherificio fummo accusati di essere dei dissidenti, di ricercare posti, di essere indisciplinati, ed il sottoscritto – incalza – fu processato dal PSI perché non intendeva partecipare a riunioni che avrebbero reso responsabili i consiglieri comunali di decisioni esposte al rischio della responsabilità personale. Oggi il rischio non c’è più – ironizza Ciancaleoni – c’è la certezza del danno economico inferto al comune e ai cittadini di Foligno, ed il probabile danno erariale che subiranno gli amministratori. Conoscendo i protagonisti locali di questa vicenda non mi attendo scuse, ma credo che si debbano almeno ai cittadini folignati. Il sindaco, colpito da una sindrome anti rimpasto, ha pensato che con l’espulsione di un assessore incolpevole – sottolinea – e l’acquisto del sostegno dei folgorati sulla via del comune di Foligno, avrebbe risolto i problemi. Purtroppo per lui le cose non vanno come vorrebbe – conclude – non sarebbe bastato nemmeno un rimpasto se non fosse stato motivato da un’inversione di tendenza, e da una ritrovata capacità di affrontare le questioni che avevamo da molto tempo posto all’attenzione della amministrazione”.