Dissesto Opere Pie: ente in difficoltà, beni in vendita e impianto a biogas in stallo - Tuttoggi.info

Dissesto Opere Pie: ente in difficoltà, beni in vendita e impianto a biogas in stallo

Redazione

Dissesto Opere Pie: ente in difficoltà, beni in vendita e impianto a biogas in stallo

Sab, 18/02/2012 - 12:35

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E' forse il momento più delicato, in cui si giocano le ultime carte a dispozione, quello che sta passando l'Ente Opere Pie di Perugia, sempre più schiacciato tra i debiti, gli operai stanchi di “pagare” rinunciando a diritti e salari e il progetto “ancora di salvataggio” dell'impianto a biogas che sembra essere sempre più condannato a una mera illusione.

Ieri il delicato momento dell'Ente è finito al centro di un incontro tra azienda e sindacati, cui è stata resa partecipe la stampa. Al centro del dibattito gli stipendi dei dipendenti, sempre meno, visto il taglio degli stagionali, che tarda ormai da mesi e che dal primo marzo potrebbe incassare un ulteriore colpo, visto che nei giorni scorsi il consiglio di amministrazione ha deliberato la rimodulazione del contratto collettivo.

I lavoratori, alcuni in cassa integrazione, altri appena usciti, si oppongono all'amministrazione guidata da Angelo Frascarelli, che chiede loro ulteriori sacrifici, ma chiedono con la voce sindacale la definizione di una strategia di sviluppo e ripresa credibile da parte dell'ente, che stenta a concretizzarsi.

Il naufragio del biodigestore – Il piano di ripresa dell'Ente infatti si è incentrato negli ultimi mesi nella realizzazione di un biodigestore, da realizzare nei pressi della stalla di S.Maria in Campo, per produrre e venedere energia con i reflui degli allevamenti e con ettari di campi -si stima circa 350 per un anno -da coltivare per alimentarlo.

Per far cassa in favore di questo progetto, le Opere Pie stano tentando da alcuni mesi di vendere molti dei propri beni più pregiati, come la sede di Perugia, in via Campo di Marte (offerta per una base d'asta di 620 mila euro) e la stalla di Bastia (e milioni e rotti di euro). Il 12 marzo ci sarà un nuovo tentativo di vendere questi beni da parte dell'ente, dopo la mancata asta del 31 gennaio scorso, e tentare così di ripianare il gravissimo buco di bilancio, di svariati milioni di euro (sei, secondo quanto trapela da fonti sindacali).

Il progetto però, che avrebbe dovuto partire al più presto, sembra essere in fase di stallo totale, con il bando europeo per la realizzazione che sarebbe andato deserto a causa dell'insufficiente garanzia sui fondi e sui finanziamenti.

Campi deserti – Oltre alla sede e alla stalla di Bastia, le Opere Pie stanno liquidando alcuni campi fino ad ora coltivati e -secondo quanto riferiscono alcuni lavoratori- sarebbero in procinto di abbandonare alcune coltivazioni, come i pomodori e i meloni, per affittare a terzi i campi o per coltivare prodotti in grado di alimentare il possibile impianto energetico.

Oltre all'abbandono di parte dell'attività agricola, che potrebbe comportare difficoltà anche per i foraggiamenti delle stalle, il timore negli ambienti è che il progetto dell'impianto a biogas possa perdere conmsistenza anche per l'incapacità dei sempre più ridotti campi in possesso dell'ente ad alimentarne la produzione energetica. (fda)

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