Va deserto il consiglio comunale di Montefalco, convocato per approvare la dichiarazione di dissesto finanziario dell’Ente. Solo cinque i consiglieri comunali presenti, i quattro di SiAmo Montefalco (Vincenzo Riommi, Daniele Morici, Roberto Micanti e Monia Scarponi) e l’assessore al Bilancio, Francesca Alimenti.
“Siamo in un guazzabuglio preoccupante”, ha detto il capogruppo Riommi di fronte alla seduta deserta. “Prendo atto della situazione. Era un atto dovuto di fronte a dei documenti prodotti dal collegio dei revisori dei conti“, ha detto Alimenti ritrovandosi sola in Aula. “Una sceneggiata che neanche il miglior regista“, ha detto il consigliere Micanti. “C’è chi abbandona la nave e scappa” ha detto Morici.
E dai consiglieri di minoranza è partita anche una diffida, indirizzata al presidente del Consiglio comunale Guido Mattioli, per chiedere una nuova convocazione. “Soltanto durante la seduta odierna del Consiglio Comunale ho appreso con sommo stupore – dice il documento firmato da Micanti – della mancata presenza della maggioranza consiliare e della Giunta, ad eccezione dell’assessore Francesca Alimenti. Considerato che ho presieduto la seduta in qualità di vicepresidente, che è oramai spirato il termine per l’approvazione del bilancio di previsione e che la discussione odierna prevedeva la dichiarazione di dissesto, rilevato altresì che la Giunta, il Responsabile dell’Area finanziaria e i Revisori dei Conti hanno evidenziato la sussistenza delle condizioni previste dalla legge per la dichiarazione di dissesto e che l’inerzia del Consiglio comporterebbe importanti conseguenze in capo all’Ente, diffido il Presidente del Consiglio Comunale Dott. Guido Mattioli a convocare senza ulteriore indugio il Consiglio Comunale, previa consultazione dei Capigruppo nella apposita Conferenza convocanda, al fine di adottare le decisioni che verranno ritenute opportune e necessarie, nella consapevolezza delle rilevanti conseguenze che ricadrebbero in capo al Comune di Montefalco nella denegata ipotesi”.
Da capire ora cosa succederà. Di certo la stella polare sarà l’articolo 247 del Testo unico enti locali, che norma la mancata approvazione del dissesto. Nello specifico la Prefettura dovrebbe inviare una sollecitazione all’approvazione del dissesto, concedendo altri 20 giorni. Se ciò non dovesse verificarsi, ci sarà la nomina di un commissario ad acta e lo scioglimento del consiglio.