Nel mese di Maggio il Ministro Valditara ha presentato a Bruxelles la proposta di vietare l’uso dello smartphone a scuola fino ai 14 anni in tutta l’Unione Europea e a Giugno ha annunciato l’estensione del divieto dei cellulari anche alle scuole superiori italiane. Quasi in contemporanea, in Estonia il governo ha sancito una partnership con OpenAi per portare nelle scuole ChatGPT Edu e avviare un programma nazionale che coinvolgerà migliaia di studenti. Le reazioni sono ovviamente polarizzate tra chi (insegnanti e genitori) rivendica la propria autonomia decisionale guardando a modelli di successo come quello estone, che promuove un uso consapevole della tecnologia, e chi invece applaude all’iniziativa del Ministro dell’Educazione e del Merito.
Ma come è cambiato, negli ultimi anni, l’approccio tra genitori e uso dei dispositivi digitali? Un recente sondaggio di Novakid, scuola di inglese online per bambini dai 4 ai 12 anni presente in 50 Paesi con la propria piattaforma educativa, ha provato a esaminare i modelli di “tempo schermo” in 15 Paesi*, tra cui l’Italia. Il risultato ha dimostrato che c’è stato un notevole cambiamento nel modo in cui le famiglie si avvicinano all’apprendimento digitale nel periodo tra il 2022 e il 2024. Il tempo trascorso sullo schermo a fini educativi, infatti, è diventato parte integrante dello sviluppo del bambino ed è aumentato di tre volte rispetto al 2022; il 49% dei genitori, inoltre, si dichiara soddisfatto dell’uso delle tecnologie digitali per l’apprendimento.
*In Europa: Austria, Francia, Germania, Italia, Spagna, Polonia, Repubblica Ceca, Romania; extra UE: Arabia Saudita, Corea del Sud, Giappone, Indonesia, Israele, Russia, Turchia.
LO SCENARIO IN ITALIA
In Italia il sondaggio rivela che il tempo schermo dedicato allo studio è cresciuto del +43%, seguito dai giochi online (+29%) e dalla navigazione su Internet (+28%).
Inoltre circa il 20% dei genitori intervistati sceglie i corsi online per supportare i figli nell’apprendimento dell’inglese. Relativamente alla tipologia di contenuti educativi fruiti dai bambini, prevalgono i giochi educativi (42%), i video educativi (37%), le risorse per lo svolgimento di ricerche (36%) e le App (35%).
Relativamente ai vantaggi delle risorse digitali i genitori intervistati apprezzano soprattutto la possibilità di avere sempre a disposizione i materiali didattici (46%), di avere una maggiore varietà di scelta (33%) e di riscontrare maggiore attenzione e coinvolgimento nello studio da parte dei propri figli (28%).
EFFETTI POSITIVI DELL’EDUCAZIONE ONLINE
Il 47% degli intervistati, inoltre, raccomanderebbe l’educazione digitale ad altri genitori e solo il 3% non la consiglierebbe.Permangono ovviamente anche alcune preoccupazioni riguardo all’apprendimento online, in particolare legate al possibile affaticamento visivo dovuto allo schermo digitale e la mancanza di attività fisica.
CONSIDERAZIONI FINALI
Il cambio di approccio e comprensione dell’educazione digitale riflette il modo in cui i genitori vedono la tecnologia nel contesto dello sviluppo del bambino. Il sondaggio, nel suo complesso, ha dimostrato che il tempo trascorso davanti allo schermo nell’ambito dell’apprendimento è prezioso quando è strutturato in modo appropriato e rientra in un ambiente gestito con cura che supporta sia la crescita accademica sia lo sviluppo sociale.
IL COMMENTO DI NOVAKID
“Gli strumenti di apprendimento digitale sono come i palloncini a una festa: tutti si sono entusiasmati quando sono apparsi per la prima volta, ma ora dobbiamo pensare a cosa li tiene in aria”, afferma Toby Mather, Product Director di Novakid. “Siamo andati oltre la semplice replica delle aule tradizionali online. Gli sviluppi più promettenti combinano le capacità dell’intelligenza artificiale con le connessioni umane per costruire esperienze di apprendimento. L’obiettivo è creare un mix perfetto di intelligenza artificiale e connessioni reali. Senza elio sociale, anche il pallone digitale più brillante si sgonfierà”. L’intelligenza artificiale sta prendendo forma nell’ambito dell’istruzione digitale come uno strumento capace di offrire sia connessioni più profonde e sia la “gamification” dell’apprendimento. Quando si fonde con un essere umano, l’IA diventa qualcosa di speciale. Ed è sulla buona strada per aggiungere qualcosa di straordinario all’ambiente dell’istruzione digitale, soprattutto se le aziende sperimentano modelli linguistici, costruiscono piccoli prototipi e prestano attenzione a come tutto ciò migliora il fattore umano. È qui che risiede la magia.
“La prossima generazione di piattaforme per l’insegnamento e l’apprendimento dovrebbe utilizzare l’intelligenza artificiale, aiutando gli educatori e i sistemi di apprendimento ad adattarsi ai contesti culturali, alle diverse esigenze di apprendimento o anche a rendere l’istruzione più economica e accessibile”, afferma Max Azarov, cofondatore e CEO di Novakid. “Questa evoluzione dell’istruzione digitale non vuole sostituire gli insegnanti, ma amplificare il loro impatto”.
Per Novakid, ci sono altre due componenti essenziali per far brillare l’istruzione digitale: il gioco e lo scambio culturale. Questi elementi sono così potenti nell’apprendimento delle lingue, in quanto l’interazione tra pari rafforza in modo naturale l’insegnamento in classe e il gioco fa crescere l’apprendimento in modo divertente e interattivo.
“L’aspetto più entusiasmante è il modo in cui l’apprendimento digitale sta rendendo democratica l’istruzione”, ha aggiunto Azarov. “Quando eliminiamo i confini geografici, creiamo uno spazio per i bambini provenienti da contesti diversi per imparare insieme, condividere prospettive e sviluppare naturalmente una consapevolezza globale. Semplicemente imparando e interagendo”.
Ci sono diverse tendenze chiave che attualmente influenzano la crescita e lo sviluppo dell’istruzione digitale:
• Apprendimento misto – il sottile equilibrio tra esseri umani e tecnologia può creare esperienze di apprendimento straordinarie che danno potere ai giovani studenti e li incoraggiano a fare di più e a ottenere di più.
• Una crescente attenzione alla promozione della comprensione interculturale e dell’apprendimento attraverso le interazioni tra pari.
• Maggiore attenzione alla misurazione e alla garanzia della qualità dell’istruzione digitale. Non è il tasso di digitalizzazione a definire l’efficacia dell’apprendimento o a stabilire quanto gli educatori si impegnino per il successo dei loro studenti.
• Personalizzazione guidata dall’intelligenza artificiale in modo da adattarsi agli stili di apprendimento individuali e ai contesti culturali.
“La misura del successo nell’apprendimento digitale non è solo il risultato accademico. Si tratta di creare un ambiente in cui i bambini possano sviluppare le competenze e la comprensione di cui hanno bisogno per prosperare in un mondo interconnesso”, conclude Mather. “L’intelligenza artificiale ci sta aiutando a rendere questi ambienti più reattivi e più inclusivi che mai”. La sfida per gli educatori e gli sviluppatori è mantenere questo delicato equilibrio e ricordare sempre che il cuore dell’educazione digitale sarà sempre l’allievo.