I consiglieri regionali del Movimento 5 stelle Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari hanno presentato una mozione con cui chiedono alla Giunta di Palazzo Donini .
Dopo l’interrogazione riguardante l’inserimento della discarica di Pietramelina nell’adeguamento del Piano regionale rifiuti, i consiglieri regionali del Movimento 5 stelle Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari hanno presentato una mozione per chiedere alla Giunta regionale di “attivarsi per l’immediata chiusura e conseguente bonifica della discarica di Colognola a Gubbio”.
I due consiglieri di opposizione spiegano che “in questa località insiste una discarica che il Piano rifiuti del 2009 già considerava ‘in esaurimento’, non potendo essere ampliata, né in superficie, né in volume. Nel 2012 però la discarica è stata di fatto ampliata, con la giustificazione della modifica del capping (sistema di copertura definitivo, ndr)”.
In questo sito, dicono Liberati e Carbonari, “l’inquinamento ambientale è già in atto, c’è il rischio di contaminazione delle falde acquifere in una zona di particolare interesse agricolo ed esiste la possibilità di una messa in mora da parte dalla Commissione europea per l’inquinamento di Sito di interesse comunitario”.
I due esponenti del M5S aggiungono, inoltre, che l’area interessata dalla discarica è sottoposta ai vari vincoli: idrogeologico, Area Sic, Area ad elevata diversità flogistico-vegetazionale, Area di particolare interesse agricolo, Area boscata, Disciplina dei coni visuali, Zona 2 della classificazione sismica soggetta alle prescrizioni della legge ‘n. 64/74’.
Liberati e Carbonari proseguono riportando gli esiti dei controlli svolti nel 2013 dall’Agenzia regionale per l’Ambiente (Arpa), da cui risulterebbero confermate “problematiche relative alle acque sotterranee, risultate interessate da un inquinamento dovuto all’interazione con il percolato della discarica. Poiché tali acque sono costituite in realtà da accumuli idrici estremamente modesti, non definibili come vere e proprie falde acquifere, il fenomeno è limitato alla sola area della discarica, come confermato dai controlli effettuati nei pozzi limitrofi ad essa”. Sempre secondo l’Arpa Umbria – concludono i pentastellati – “il controllo ambientale svolto nel 2014 sulla discarica di Colognola ha confermato le problematiche relative alle acque sotterranee”.