"Riguardo alla delibera di Giunta che non è stata votata dall'assessore all'Ambiente: Alternativa Popolare è un partito democratico".
Giovedì 16 maggio, in occasione del question time che si è svolto nella sala consiliare di Palazzo Spada, il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Marco Celestino Cecconi ha presentato un’interrogazione sulla discarica di Acciai Speciali Terni.
Il 28 marzo scorso, la presidente della Regione Umbria, rappresentanti del Ministero dell’Ambiente, di Ast e del Comune di Terni avevano partecipato a un tavolo tecnico in vista della firma dell’accordo di programma; nel corso dell’incontro erano stati affrontati alcuni temi fondamentali, tra cui quello della discarica, su cui si interverrà tramite Landfill Mining.
L’interrogazione
“Si è parlato della posizione del Comune di Terni, che deve intervenire sulla discarica. L’accordo, firmato e deliberato, riguarda la produzione di un progetto messo a disposizione da Ast per il Landfill Mining. Nel frattempo, l’assessore all’Ambiente ha inteso interloquire con i vari Ministeri mostrando un atteggiamento diverso rispetto a quello che poi l’ha portata a non votare la delibera 99 del 18.4.2024”, dichiara il consigliere Cecconi. “Per questo, chiediamo di sapere: quali sono i consulenti e di quali competenze certificate siano titolari, consulenti che avrebbero prodotto documenti per il miglioramento del piano già presentato da Ast; se siano stati ingaggiati dall’Amministrazione comunale, in quale data, con quale atto, con quale oggetto contrattuale, e a fronte di quale eventuale compenso, attraverso quali atti assunti, in quale data, e sottoscritti da quale Ufficio amministratore di questo Ente; a quale interlocutore siano state avanzate da parte del Comune di Terni le ipotetiche proposte emendative del progetto di Landfill Mining, che a detta dell’assessore Aniello avrebbero miracolosamente migliorato la proposta originaria dell’azienda; come si spiega e come si giustifica politicamente la posizione di dissenso dell’assessore Aniello rispetto a quella del suo collega di Giunta Cardinali (assessore allo Sviluppo economico)”.
Discarica Ast, passa la delibera col voto contrario dell’assessore all’Ambiente
“Chiediamo, inoltre, di sapere: come si spiega e come si giustifica politicamente la posizione di dissenso dell’assessore rispetto ai contenuti dell’atto di indirizzo approvato all’unanimità in Consiglio comunale il 18 marzo scorso, col quale si impegnavano il sindaco e la Giunta a condividere con Ast un intervento di Landfill Mining; come si spiega il reiterato dissenso dell’assessore Aniello affidato alla nota a sua firma inviata a fine marzo al Ministero dell’Ambiente in extremis, proprio per bloccare questa soluzione; se l’assessore oggi abbia acquisito consapevolezza del fatto che quelle ipotetiche proposte emendative dietro alle quali tenta di nascondere l’evidenza dei fatti, proposte tali da garantire ‘cose mai viste a Terni’, in realtà non siano mai esistite, dato che la soluzione licenziata a Roma corrisponde al progetto fin dall’inizio presentato da Ast”, conclude Cecconi.
La risposta del vicesindaco “Mistificazione della realtà”
A rispondere il vicesindaco di Terni, Riccardo Corridore. “Questi atti contengono mistificazioni. La città non deve dimenticare che quando fu fatto il Consiglio comunale aperto sull’Ast, in cui l’illustrante sbandierava di conoscere i contenuti dell’accordo di programma, dopo un mio intervento è finito il Consiglio e se ne è andato. Si accusava questa Amministrazione di voler far chiudere l’Acciaieria, di voler essere la responsabile di un mancato introito di un miliardo di euro per Ast; si facevano accuse, poi smentite dai fatti, dalle delibere di Giunta, dalle scelte, perché come sempre si apre bocca e non si collega la parola con la riflessione”.
“Anche qui si leggono mistificazioni della realtà. Si dice che il progetto presentato da Ast è tale e quale a quello a cui l’Amministrazione ha dato l’ok. Questo è un falso. In quel progetto, al di là della copertura, era previsto soltanto lo strato di protezione in materiale plastico, in quanto la legge prevede questa soluzione o lo strato di argilla. Questa Amministrazione, nel protocollo che ha prescritto con Ast, ha preteso la doppia protezione. Doppia protezione a tutela dell’ambiente. Quindi il telo è sotto l’argilla. Non è vero che di fronte al Ministero era stata portata una proposta identica a quella che noi abbiamo approvato. Al Ministero Bandecchi ha ottenuto, di concerto con assessore all’Ambiente, Mascia Aniello, e di concerto con l’assessore allo Sviluppo economico, Sergio Cardinali, una doppia tutela ambientale. La tutela dei cittadini, la tutela dell’interesse pubblico, la tutela della salute pubblica: queste sono le cose mai viste di cui parlava l’assessore Aniello“.
“Riguardo alla delibera di Giunta che non è stata votata dall’assessore all’Ambiente: Alternativa Popolare è un partito democratico. E in Giunta la corrente ambientalista di Alternativa Popolare ha operato scelte diverse. La democrazia ispira Alternativa Popolare. Noi potremo revocare le autorizzazioni, se non saranno conformi agli impegni assunti”.
Cecconi: “Non abbiamo avuto un riscontro”
“Il monolitico movimento di Alternativa Popolare dice attraverso l’assessore Aniello, e questi sono gli atti: ‘sul piano metodologico occorrerebbe procedere in modo diverso; dissenso da un punto di vista ambientale, poiché manca il progetto, e quindi certezze, tanto più alla luce del disastro ambientale finora prodotto dall’Acciaieria. Non è corretta la redazione contenutistica della delibera di Giunta, perché omette il riscontro dell’assessorato all’Ambiente relativamente allo striminzito parere di mezza pagina emesso dall’Arpa’. Questo sono gli atti; le chiacchiere lasciano il tempo che trovano”, replica il consigliere Cecconi.
“Non avendo avuto riscontro in merito, non possiamo essere soddisfatti”.