Perugia

Disabili maltrattati, indagine partita dalla denuncia della famiglia di un ospite

E’ partita dalla denuncia della famiglia di un ospite della struttura per disabili situata nel comune di Perugia l’indagine, coordinata dalla Procura del capoluogo perugino, che sulla base delle prove sin qui raccolte dai carabinieri del Nas ha portato agli arresti domiciliari due educatori e un operatore e alla denuncia di altre persone.

Da luglio a novembre i carabinieri del Nas, attraverso le videocamere posizionate nella struttura e le intercettazioni ambientali, hanno documento violenze fisiche e psicologiche perpetrate nei confronti degli ospiti disabili. Anche alla presenza di altri operatori, ora indagati, che non hanno posto fine alle angherie, né le hanno denunciate. Alcuni ospiti erano costretti a restare seduti o veniva negata loro l’acqua da bere. E poi insulti, schiaffi e calci. Un comportamento, sempre secondo quanto rilevato dai carabinieri, sistematico. Un quadro che ha appunto indotto il gip a disporre la misura cautelare nei confronti dei tre, in attesa che vengano accertate le effettive responsabilità, loro ed eventualmente di altri indagati.

La famiglia del ragazzo disabile si era allarmata dopo i racconti da lui fatti su quanto doveva subire in quella struttura privata convenzionata. Ed avevano quindi presentato la denuncia che ha fatto partire l’indagine.

Le parole del ministro Locatelli

Una vicenda che ha scosso anche le Istituzioni locali e nazionali. Il ministro per la Disabilità, Alessandra Locatelli, è tornata a prospettare la presenza di videocamere in queste strutture a protezione degli ospiti più deboli: “Quando situazioni del genere vengono accertate – ha scritto il ministro – vanno condannate senza attenuanti. Ma in futuro è necessario immaginare un sistema di monitoraggio e video sorveglianza preventivo per cercare di ridurre comportamenti violenti e permettere interventi tempestivi in caso di dubbi che riguardino la salute stessa delle persone”.