Valnerina

Disabile morta a Cascia, disposta l’autopsia. Indagata la badante, “ci picchiava”

Sarà l’autopsia a stabilire con esattezza le cause della morte della donna disabile avvenuta giovedì mattina – come anticipato da Tuttoggi.info – a Onelli di Cascia. La Procura della Repubblica di Spoleto ha disposto l’effettuazione dell’esame autoptico, che sarà eseguito nelle prossime ore dal medico legale. L’inchiesta è coordinata dal pm Claudiani.

La donna – invalida al 100% e che viveva con un’altra donna di 46 anni, disabile psichica – potrebbe essere stata effettivamente colta da un malore, come riferito dalla badante che ha dato l’allarme al 118. Ma gli inquirenti vogliono vederci chiaro sui lividi che aveva sul suo corpo. Come segni sul corpo pare avesse anche la coinquilina. Insieme alle due disabili viveva una terza donna, di 68 anni, che si prendeva cura di loro: tutte provenivano dal Lazio, dai dintorni di Rieti, dove dalla scorsa estate si erano trasferite nell’abitazione della piccola frazione casciana, di un privato in uso, sembra, ai servizi sociali del Lazio. Proprio la badante, L.F. le sue iniziali, di Contigliano, è stata indagata per maltrattamenti e l’abitazione posta sotto sequestro.

Oltre ai segni sul corpo sia della donna morta che dell’altra disabile – che da ieri è ricoverata all’ospedale di Terni – sarebbe stata proprio quest’ultima a raccontare: “La badante ci picchiava”. Viste le sue condizioni di salute, però, l’attendibilità del suo racconto è al vaglio degli inquirenti. Ma nel corpo di entrambe ci sono vari lividi, come forse anche segni di contusioni pregresse. Per questo la Procura ha indagato la persona che si prendeva cura delle due, per il reato di maltrattamenti.

Nessuno a Cascia pare fosse a conoscenza della situazione delle due disabili, tantomeno i servizi sociali. Nel piccolo paese le conoscevano di vista, pare non si fossero particolarmente integrate. Gli inquirenti stanno facendo anche accertamenti sulla tipologia di assistenza alle due donne.

L’allarme è scattato giovedì mattina, poco dopo le 11, quando la badante ha chiesto l’intervento dei medici perché la 58enne che assisteva era stata colta da un grave malore. All’arrivo del personale del 118 – sul posto poi sono intervenute 2 ambulanze, tra cui una da Norcia con il medico a bordo – la donna era ancora viva, ma gravissima: è stato attivato l’elisoccorso, ma quando l’elicottero è arrivato ad Onelli nel frattempo era deceduta. Visti i numerosi lividi anche sul corpo dell’altra donna disabile, di 46 anni, ne è stato deciso il trasferimento all’ospedale di Terni. Sarebbe comunque in buone condizioni di salute.

Ora l’autopsia dovrà chiarire se il decesso sia avvenuto per cause naturali o se sia stato provocato, anche indirettamente, da eventuali percosse. “Le indagini in corso – viene evidenziato dal procuratore facente funzione di Spoleto, Vincenzo Ferrigno – sono finalizzate per un verso ad accertare le cause della morte – ed a tal fine è stata disposta l’autopsia sulla salma -, per altro verso ad accertare la natura delle lesioni riscontrate sulla donna attualmente ricoverata”.

Ci sono anche vari altri aspetti su cui gli inquirenti dovranno fare luce. Le tre donne, che non avevano rapporti di parentela tra loro, non avevano legami con il territorio. Come mai, dunque, avevano scelto di vivere – da qualche mese – ad Onelli? L’abitazione dove dimoravano (risultano tutte residenti fuori regione) è di proprietà di un privato, ma non è stato appurato ancora se fossero in affitto o il proprietario glielo avesse loro concesso gratuitamente o se, come trapelato nelle ultime ore, fosse nella disponibilità dei servizi sociali del Lazio e dunque le donne fossero effettivamente seguite da qualche azienda sanitaria di fuori regione. L’edificio è comunque stato posto sotto sequestro e sono in corso accertamenti da parte della scientifica.