Il Corvo ha messo in fibrillazione i Palazzi della Regione. Con l’esposto presentato in Procura, alla Guardia di finanza, alla Corte dei conti ed all’Autorità anticorruzione (nota fatta avere anche alla stampa) in cui preannuncia i nomi dei circa 250 vincitori del concorso per mini-dirigenti in Regione. Una denuncia che il Corvo, un dipendente regionale, sostiene di aver deciso di fare dopo averne parlato con altri colleghi. Che evidentemente non rientrano tra i nomi dei baciati dalla fortuna che, qualora i pronostici del Corvo fossero rispettati, dalla promozione guadagnerebbero da 6 a 15mila euro in più l’anno rispetto all’attuale stipendio. Una riorganizzazione sulla quale già la Corte dei conti aveva manifestato perplessità.
La mail anonima (inviata dall’indirizzo fabriciusfabricius@libero.it) ha messo in fibrillazione gli uffici della Regione, già profondamente scossi dall’inchiesta sulla Sanitopoli umbra che presumibilmente porterà ad una fine anticipata della legislatura. E in Regione si è aperta la caccia al Corvo.
L’assessorato al Personale è stato costretto a rispondere: “I principi alla base della riorganizzazione della ‘governance’ dell’amministrazione regionale e della definizione del nuovo ‘Regolamento delle posizioni organizzative’ sono quelli della assoluta trasparenza, del merito e della rotazione negli incarichi. Esattamente il contrario di quanto vuol far credere chi, in maniera anonima e strumentale, invia lettere ed esposti a media, organi giudiziari e quanto altro, intrise di affermazioni false e denigratorie per le quali la Giunta regionale si riserva azioni legali a tutela dell’immagine dell’ente e dei dipendenti regionali“.
L’atto assunto dalla Giunta regionale, spiegano da Palazzo Donini, null’altro è che l’adeguamento alla nuova disciplina dell’area posizioni organizzative introdotta dal Ccnl Comparto Funzioni locali del 21 maggio 2018. “Così come previsto – prosegue la nota – è stato adottato l’avviso per la presentazione delle manifestazioni di interesse da parte dei dipendenti che ne hanno i requisiti, e si precisa inoltre che non si tratta certo di ‘concorsi interni’, ma del conferimento di incarichi afferenti l’organizzazione interna (più esattamente incarichi relativi alle unità organizzative che costituiscono la micro-organizzazione della Giunta regionale) da parte dei Dirigenti dell’amministrazione che operano in piena autonomia, e previa valutazione dei curriculum e colloquio con tutti i dipendenti che hanno presentato le candidature, secondo criteri e regole conformi alle indicazioni del Ccnl“.
L’assessorato informa ancora: “Sempre con delibera della Giunta regionale è stata sospesa l’applicazione delle nuove disposizioni laddove introducono la possibilità di un’ulteriore maggiorazione della indennità correlata all’incarico delle posizioni di maggiore pesatura. Infine, con altra delibera la Giunta regionale, condividendo e recependo le importanti direttive emesse dall’Anac (Autorità nazionale anti corruzione) in materia di lotta e contrasto alla corruzione nell’ambito della pubblica amministrazione, ha stabilito un criterio che comporta la rotazione degli incarichi per alcuni specifici ambiti di attività, caratterizzati da funzioni di particolare rilevanza, ad esempio le attività finalizzate alla erogazione, tramite le procedure pubbliche previste dalla normativa vigente, di contributi sovvenzioni e aiuti economici“.
Non è anonima, invece, la segnalazione che il consigliere regionale Sergio De Vincenzi ha inviato alla Corte dei conti relativamente al concorso per sei nuovi dirigenti in Regione. provvedimento che l’esponente di Umbria Next ritiene inutile, costoso e politicamente inopportuno, vista la situazione attuale legata alle dimissioni della governatrice Catiuscia Marini (indagata nell’inchiesta sulla Sanitopoli perugina) congelate dal Consiglio regionale fino a sabato.