Consiglio Comunale burrascoso oggi a Perugia, a Palazzo dei Priori: la seduta è stata infatti interrotta e assediata dai dipendenti della Gesenu. Le contestazioni sono arrivate al momento delle nomine dei 4 “quadri”, quando la settimana scorsa la stessa Cgil aveva organizzato una conferenza per denunciare il problema lavoro interno alla partecipata perugina. Dopo una breve sospensione per parlare con i capogruppi, è stata la capogruppo Cristina Rosetti, del M5S, a chiedere di far rimanere i dipendenti in aula.
Già ieri il gruppo di Perugia del Movimento 5 Stelle, con il consigliere Cristina Rosetti, avevano scritto una nota che recitava: “nel 2014 denunciammo la manovra del Comune di Perugia, che con l’Assessore Barelli metteva in atto un taglio lineare dei servizi, lasciando invariate le tariffe o, addirittura, in molti casi, aumentandole. La strana Spending Review della Giunta Romizi colpisce ancora e riduce ulteriormente i servizi ai cittadini; è quanto annunciano i sindacati. Sono mesi che attendiamo di discutere in Consiglio il Piano finanziario Gesenu, da cui emergeranno tutti i tagli e le tariffe per l’anno 2015. E’ gravissimo che a distanza di 6 mesi dall’inizio dell’anno i cittadini di Perugia non sappiano ancora quanto gli costerà il servizio, ma il Comune certamente non farà mancare il solito conguaglio di fine anno! E siamo certi che la mancata applicazione della tariffa puntuale, proposta dal M5S e bocciata dalla Giunta Romizi per ben due volte, unitamente alla mancata riduzione dei rifiuti (nessuna misura è stata finora messa in atto da questa Giunta) e ai ricavi dai materiali differenziati, ancora molto insoddisfacenti, porteranno ancora una volta a tariffe insostenibili, alle quali si accompagneranno ulteriori riduzioni dei servizi. Occorre invertire quanto prima la rotta, mutando l’organizzazione della raccolta del multimateriale e agendo sugli impianti di separazione, obsoleti e inadeguati, che non sono in grado di gestire il quantitativo di materiale differenziato e di tutelarne la qualità, riducendo in tal modo il guadagno che potrebbe derivare dalla loro vendita. Intanto, però sembra che Gesenu stia investendo risorse per il rifacimento dei propri uffici, dove collocare la propria dirigenza, senza che ve ne sia alcuna necessità. Forti perplessità suscita inoltre la scelta di Gesenu di accantonare la realizzazione di un impianto di trattamento dello spazzamento stradale che avrebbe permesso di differenziare fino al 70% dei materiali rispetto al rifacimento dell’impianto di Pietramelina per il trattamento dell’umido assolutamente sovradimensionato rispetto alle necessità di trattamento del territorio di competenza, che è quelle dell’Ati 2. Con tutta probabilità si mira, a discapito dei cittadini del nostro territorio, a trattare rifiuti che provengono da fuori regione, soprattutto, se si pensa che il rifacimento è a totale carico degli utenti umbri, essendo finanziato per oltre 3 milioni di euro dalla Regione e per i restanti 9 milioni dalle tariffe di conferimento all’impianto. Nella battaglia per una gestione virtuosa dei rifiuti, non più rinviabile, cittadini e lavoratori dovranno fare fronte comune contro un’Amministrazione che ha dimostrato tutta la propria incapacità in una partita fondamentale per la nostra città e il bilancio del nostro comune”.