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Dipendenti Ase per potenziare l’ufficio tributi | Via libera all’assestamento di bilancio

Sara Fratepietro

Dipendenti Ase per potenziare l’ufficio tributi | Via libera all’assestamento di bilancio

Monini difende Campagnani: "No alleanze con Brunini, scelta perché capace". Spuntano 3 milioni di euro di derivati. Su fusione tra Ase e Fils Cardarelli spiega
Lun, 01/08/2016 - 15:17

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Tra scontri politici e le perplessità sul futuro dell’azienda municipalizzata Ase, il consiglio comunale ha approvato questa mattina l’assestamento di bilancio 2016-2018 del Comune di Spoleto. La pratica è passata con 13 voti a favore su 20 presenti, contrari i consiglieri del Pd presenti oltre ad Aliero Dominici e astenuto Alessandro Cretoni, che ha evidenziato i ritardi della Giunta sui tagli alle spese.

Scontro politico – La mattinata ha visto di fatto ripetersi parte della discussione andata in scena venerdì in prima commissione (qui l’articolo) con un forte scontro però tra maggioranza e opposizione, soprattutto dopo l’intervento politico del capogruppo di Rinnovamento Zefferino Monini e con il consigliere Pd Stefano Lisci che ha minacciato di alzarsi in piedi sopra i banchi del consiglio per protesta. Niente di nuovo, in realtà, nella discussione e nei botta e risposta, al di là della presa di posizione di Monini in difesa dell’assessore all’ambiente Vincenza Campagnani. Dopo l’ennesimo intervento dell’opposizione a sottolineare di fatto l’accordo tra la maggioranza e l’ex sindaco Massimo Brunini (con cui la Campagnani era candidata alle amministrative di 4 anni fa), Zefferino Monini ha ribadito: “Toglietevi dalla testa che Rinnovamento e Spoleto Popolare abbiano fatto alleanze con qualcuno. Se noi abbiamo Vincenza Campagnani con noi è perché conosciamo il suo impegno, la sua coerenza, le scelte forti che ha saputo fare in passato perché probabilmente non condivideva il modus operandi della precedente amministrazione. Quella donna capace è stata scelta solo ed unicamente per questo, serviva una persona d’esperienza in Giunta anche in virtù delle quote rosa”. Il capogruppo di maggioranza ha quindi ricordato che “questa città è troppo costosa, dobbiamo per forza fare azioni impopolari. Tutto quello che non funziona va tagliato, altrimenti questa città non ne può venire fuori”.

Nuovi tagli – Come preannunciato in commissione, infatti, è necessario entro fine settembre recuperare 1,2 milioni, facendo tagli alla spesa. “In questi due anni si è fatto molto – ha ricordato l’assessore al bilancio Agnese Pulaed i risultati si vedono, a partire da una maggiore trasparenza nei bilanci. L’amministrazione comunale ora si trova davanti ad una scelta. Finora abbiamo cercato, in una condizione di riduzione delle entrate e con le spese invariate, di far fronte agli equilibri di bilancio. Ora i tagli invece sono imprescindibili: il Comune ha una struttura di costi eccessiva, rispetto ad esempio alla capacità di riscossione dei tributi”. Si partirà quindi da un’analisi settore per settore. Anche se il sindaco Fabrizio Cardarelli si è detto scettico della possibilità di raggiungere il risultato di 1,2 milioni. “Dobbiamo far fronte – ha spiegato – ad altre abnormità che abbiamo trovato. Ci avevano detto che erano stati cancellati tutti i derivati, invece non vero: in piedi ce ne sono ancora 3 milioni di euro. Non mi piace che chi ha gestito la città in questo modo ora venga a fare le prediche”. “Il Comune – ha poi ricordato – sta andando avanti con 3 dirigenti di meno: se va avanti lo stesso vuol dire che invece di 7 ne bastavano 4. Passiamo per quelli che vogliono diminuire l’occupazione nel settore pubblico, ma l’incoerenza di base è nella politica come è stata fatta fino a ieri”. Quindi l’invito alla collaborazione, in una situazione difficile. “I dirigenti ci mostrano di continuo le loro necessità, richieste, invece di proposte di tagli, come la richiesta di 42mila euro per cambiare le divise della polizia municipale che sono logore. Se tagliamo su questo, il giorno dopo sono sicuro che voi fareste un’interrogazione sul fatto che non le abbiamo acquistate. Avete creato un camion con il motore di una 500 e poi criticate?”.

Il nodo Ase – La questione principale è quella che riguarda l’Azienda servizi Spoleto, che ha chiuso il bilancio 2015 con un passivo di 330mila euro. Con i timori in merito ai 41 dipendenti. Tecnicamente, l’assessore Pula ha evidenziato che “l’Ase deve quanto prima convocare l’assemblea straordinaria per l’abbattimento del capitale”. L’idea, quindi, è quella di coprire la perdita con la riduzione del capitale sociale. “È una questione di forma, non di sostanza, per questo il Comune non è tenuto a fare un accantonamento”.  Sullo stesso tema il sindaco ha evidenziato che “stiamo aspettando le circolari ministeriali applicative della riforma Madia, che solo adesso ci possono aiutare a prendere delle decisioni”. Replicando quindi al Pd, che in questi giorni ha puntato il dito sulla mancata volontà della Giunta spoletina di creare un’azienda unica con la Fils di Foligno, il primo cittadino ha spiegato che “finora per legge l’Ase non poteva essere messa insieme alla Fils”. Società, quest’ultima, piena di debiti. “Voi avreste fatto mai un accordo – ha chiesto Cardarelli – con chi rischia di trascinarti dentro l’inferno? Io ho detto, prima risanatela, poi si può discutere di una fusione”. Poi la questione del personale: l’Ase ha 7 amministrativi su 41 dipendenti,che senso ha? Ma guai a chi la tocca” ha commentato. Quindi, viste le difficoltà dell’ufficio tributi, il Comune è intenzionato a chiedere supporto alla municipalizzata attraverso 2 o 3 suoi impiegati da distaccare in Municipio.

La nota del Pd – Intanto il Pd ha voluto spiegare la sua contrarietà alla manovra con una nota. Eccola di seguito. “Non sono passati neanche 2 mesi dall’approvazione dell’ultimo bilancio che veniamo a scoprire dalla relazione del dirigente Gori della ulteriore mancanza all’appello 1,2 milioni di euro che dovranno essere recuperati entro il 30 di Settembre secondo le indicazioni dei revisori dei conti. Revisori che non hanno risparmiato dure critiche al bilancio presentato dalla Giunta Cardarelli visto che sul documento di revisione lamentano, anche con una certa preoccupazione, la mancata ricezione dei bilanci delle partecipate ed il relativo mancato accantonamento in bilancio, oltre a osservare che il Comune di Spoleto difficilmente riuscirà a riscuotere i tributi previsti nel bilancio di previsione. È stato di fatto stravolto in poche settimane il bilancio previsionale: una scelta gravissima, indice che la Giunta Cardarelli si trova in estrema difficoltà e che sta navigando senza bussola; l’Assessore competente Pula latita in consiglio comunale e in commissione, sintomo di un certo nervosismo nella maggioranza sul tema dei conti, sta di fatto che ci aspettano ulteriori mesi di tagli che ancora la giunta non vuole chiarire come colpiranno cittadini e servizi. L’assordante silenzio della giunta sul futuro dell’A.Se. e dei suoi 41 dipendenti è forse un preoccupante segnale di come dobbiamo intendere la futura azione di tagli per far quadrare dei conti fatti male nel bilancio di previsione? Non solo. Veniamo a scoprire dopo mesi di proclami che l’ufficio tributi viaggia in alto mare, nonostante le tante promesse fatte fin dalla campagna elettorale di questa Giunta, dopo un costoso bando, dopo la presentazione fatta in pompa magna della riorganizzazione dell’ufficio tributi dal novembre 2015. Oggi invece nulla è cambiato, anzi dalle parole del dirigente Gori veniamo a conoscenza di una peggiorata situazione riguardo a cartelle pazze o mai trovate, file interminabili, inefficienza e disservizi preoccupanti. In tutto questo le proposte del PD non sono neanche state ascoltate, come l’aumento delle rate da 12 a 18 mesi per il pagamento dei debiti verso il Comune previste dal diritto di interpello, l’abbattimento della soglia minima per la richiesta di rateizzazione dei debiti oggi ferma a 200 euro. Nulla di fatto anche per il “baratto amministrativo” che avrebbe aiutato sia i cittadini in difficoltà a pagare sotto forma di ore lavoro, sia il Comune di Spoleto a ridurre tempi, costi e ingolfamento dello stesso ufficio tributi oggi in enorme difficoltà. Dubitiamo infine che l’ipotizzato affidamento ad Equitalia della riscossione dei tributi (decisione tra l’altro in controtendenza rispetto a tanti altri enti locali e nazionali che se ne stanno liberando), possa cambiare qualcosa di sostanziale: se le famiglie non hanno soldi per il Comune di Spoleto non li avranno (forse a maggior ragione) per Equitalia. Vanno trovate delle alternative, occorre potenziare nei fatti, e non negli annunci, l’ufficio tributi, oltre a pensare a forme di pagamento più flessibili per i cittadini debitori che possano portare a vantaggi reciproci, per l’ente e per le famiglie in difficoltà. Per concludere sull’assestamento di bilancio. Questi numeri ci sembrano troppo ballerini, ogni due mesi la Giunta Cardarelli mette in scena un walzer con “qualche” milione di euro da aggiungere o togliere a seconda del caso, giochi di prestigio finanziari come quando si inseriscono nel bilancio le entrate di alcune partecipate, perché in positivo, e si omettono le perdite di altre partecipate, come giustamente hanno fatto notare i revisori. Ma cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia: la parola d’ordine è sempre tagliare, dar di ragioneria, nessuna idea progettuale o di investimento per il futuro della città, assenza totale di decisioni politiche, mancanza di volontà di ascoltare le ragionevoli alternative proposte dal Partito Democratico. Forse il Sindaco Cardarelli avrebbe avuto più successo a presentarsi come Commissario piuttosto che come Sindaco: sarebbe stato coerente con la sua politica di tagli, più che “aprire i cassetti” sembra volerli definitivamente svuotare e accuratamemte chiudere”.

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