“L’era Bacchetta è finita”. Non la tocca certo piano il neo capogruppo della Lega Giorgio Baglioni, all’indomani delle dimissioni dell’ex assessore Monica Bartolini (dopo le “dichiarazioni lesive” del sindaco nei suoi confronti) e della nascita del nuovo gruppo consiliare degli ex Psi Bartolini e Schiattelli “che hanno preso ancor più le distanze dall’amministrazione comunale“.
“La maggioranza prenda atto della situazione – continua Baglioni – non ci sono più le condizioni per per poter andare avanti. Città di Castello merita di più di un’amministrazione latitante, così come asserito dai tanti consiglieri “emigrati”. Chiediamo pertanto alla maggioranza, che ad ogni Consiglio perde un pezzo, un sussulto di dignità e rispetto verso i tifernati, si torni al voto prima possibile, senza negare l’evidenza. Questa volta non è la Lega a rimarcare l’inefficienza amministrativa ma chi ha vissuto questa maggioranza dall’interno”.
“La Lega dovrebbe essere citata per mancanza del comune senso del pudore – ha risposto prontamente il sindaco Luciano Bacchetta – Questo è un partito che ha perso la metà esatta dei propri consiglieri comunali (1 su 2): non solo, Giorgio Baglioni è subentrato, ieri, dopo ben 10 rinunce di altrettanti consiglieri”.
Il primo cittadino ha poi voluto fare alcune precisazioni sulle dimissioni di Bartolini: “L’ex assessore, nei 4 anni e mezzo di legislatura è stata costantemente assente rinunciando anche ad alcune deleghe assegnate. Purtroppo il sottoscritto fra i molti difetti ha anche quello di far prevalere l’aspetto umano sulla ‘ragion di Stato’. Avendo motivato la sua latitanza con motivi di salute, sicuramente veri, il sindaco non ha voluto mai umiliare questa signora, revocandole le deleghe come sarebbe stato ovvio”.
“Il comunicato che la signora ha letto però – aggiunge Bacchetta riferendosi alle motivazioni della Bartolini lette ieri in videoconferenza – va ben al di là degli aspetti umani. Comunque non ho alcuna intenzione di farmi trascinare in una polemica che desta solo amarezza per i risvolti umani, ma stiano tranquilli tutti i manovratori che a vario titolo e con motivazioni diverse tentano di destabilizzare questo ultimo anno di legislatura: in nessun caso raggiungeranno il proprio obiettivo”.
Sembra dunque che anche dopo questo ennesimo scossone la giunta Bacchetta voglia arrivare salda, anche se con qualche “cicatrice”, fino a fine mandato: “Con tutti, amici e avversari, – conclude il sindaco – ci vedremo alle prossime elezioni comunali. Vedremo chi avrà più filo da tessere e saranno i cittadini a decidere, non le piccole e meschine furbizie di qualche arrivista”.
In questi minuti anche i consiglieri comunali di Castello Cambia Emanuela Arcaleni e Vincenzo Bucci hanno commentato lo “sfaldamento della maggioranza che sta portando Città di Castello sull’orlo di una crisi senza precedenti. Sta finendo nel peggiore dei modi un ciclo, un’idea logora e padronale di concepire la politica”.
“L’era Bacchetta – concludono Bucci e Arcaleni – finisce tra pesanti accuse e minacce, lasciando sul campo le spoglie di un tessuto sociale ed economico duramente provato dal vuoto amministrativo e culturale di questi anni. Occorreranno molte energie e un cambio di rotta radicale per provare a rimettere insieme i pezzi di una città che non merita la decadenza e l’umiliazione alle quali è stata condannata da chi l’ha amministrata finora”.