Terni

Dimissioni Bandecchi, il sindaco spiega in Consiglio Comunale e parla di Trump | Ma la Nato diventa l’ONU!

Era molto atteso il Consiglio Comunale di Terni post-dimissioni del Sindaco Bandecchi. La riunione della massima assise comunale, attualmente in corso, ha consentito un primo momento di contatto con il primo cittadino che, fuori dai consueti canali social, affronta il tema delle dimissioni anche secondo la più formale via istituzionale.

Il consiglio si è aperto alle 9,30, assente il sindaco, con una insistente richiesta di sospensione dei lavori consiliari per attendere il primo cittadino e le sue parole in merito. Richiesta che è stata respinta senza tentennamenti dalla Presidente del Consiglio comunale, Francescangeli che ha anche gestito tutta la prima fase del Consiglio che da sinistra a destra, ad esclusione dei fedelissimi di Alternativa Popolare, ha tentato di dirottare i lavori verso una sorta di attesa messianica del sindaco Bandecchi e delle sue parole.

All’arrivo del primo cittadino, intorno alle 10,30 è seguita una immediata sospensione dei lavori con conferenza straordinaria dei capigruppo per chiarire il da farsi.

Ripresi i lavori ci sono state le attese dichiarazioni del sindaco Stefano Bandecchi. “Ho chiarito già alla stampa locale, nazionale e internazionale quello che sta accadendo. E’ semplicemente ciò che ho promesso ai 20mila cittadini che mi hanno votato. Cioè una politica nuova, diversa, meno del “panchettino”, una politica evidentemente più rivolta al servizio. C’è la politica di chi, una volta eletti, ritiene che sia superiore agli altri e c’è una politica di chi invece ritiene di dover servire gli altri. Stamattina una persona in strada non mi ha voluto dare la mano. Nessuno si deve meravigliare allora se parlo ai miei 20mila elettori. Non sono il primo cittadino di tutti! Perchè chi non mi ha voluto, se non riesce nemmeno a darmi la mano per strada, cosa naturale e normale, non deve pretendere niente da me.”

Prosegue poi Bandecchi, non senza qualche intemperanza in aula anche da parte del folto pubblico presente, “Io devo parlare con i miei (è ormai noto che lo scontro è tutto interno ad Alternativa Popolare), e trovare la condizione per soddisfare i miei 20mila elettori. Che qualcosa non andava era noto a tutti, Filippetti si è dimesso ad esempio, ma la mia politica è diversa.

Da questo momento in poi nell’intervento in Consiglio, Bandecchi inizia però una deviazione su temi come il ruolo della rappresentanza politica italiana in europa e una “ardita” digressione sulle recenti dichiarazioni di Donald Trump sulla Nato.

Bandecchi però preso dalla foga del discorso confonde l’Alleanza militare atlantica con l’ONU, “Voglio portare in Europa gli italiani quelli veri, quelli che ragionano come dico io. Come dice Trump, quando dovesse vincere, abbandonerà tutti, perchè chi non paga l’ONU (Nato) ha diritto che i Russi li attacchino. Complimenti! Io voglio un esercito fortissimo, una nazione fortissima e mi sono rotto le scatole di comprare batterie dai cinesi, gas dagli americani e servirmi dell’Iran. Voglio una nazione potente e quindi per me speriamo che viva Trump. Anche se non mi piace. Detto ciò, intanto ho dato le dimissioni e i nostri problemi interni se li risolveremo, ritirerò le dimissioni e sennò andrò in Europa e poi a Montecitorio dimostrando a tutti gli italiani che il mio partito è diverso da quello degli altri e che la sedia ve lo posso anche regalare “.

Poco dopo è seguita una seconda sospensione dei lavori per le intemperanze in aula consiliare e la richiesta di sgombero della presidente Francescangeli. Alla ripresa dei lavori, il Consiglio Comunale sta svolgendosi normalmente con la discussione dei punti all’Ordine del Giorno.