Spoleto

I 15 si ri-dimettono, chiusa era De Augustinis | “Colloquio cordiale” a sinistra, quasi pronti a destra

L’era De Augustinis – ovvero la guida della città che l’ex sindaco e magistrato di Cassazione ha mantenuto fino allo scorso 11 marzo, ancora appesa al flebile filo di speranza scaturito dal ricorso al Consiglio di Stato per ottenere la sospensiva di quel voto di sfiducia – è definitivamente tramontata.

Alle 8 in punto di ieri mattina, all’apertura degli uffici del Municipio, i 15 consiglieri comunali che avevano già votato la sfiducia al Sindaco, con il conseguente scioglimento degli organi comunali decretato da Prefetto, Ministro degli Interni e Presidente della Repubblica, hanno infatti depositato una dichiarazione con la quale si impegnano a dimettersi nella remota ipotesi che il Consiglio di Stato possa, il prossimo 26 agosto, accogliere la richiesta di Umberto De Augustinis.

Una copia del documento è stata inoltre consegnata agli avvocati Giuseppe Caforio e Massimo Marcucci, legali dei tre consiglieri chiamati in causa dal ricorso (i medici Di Cintio, Santirosi e Trippetti) che stanno aggiornando la Memoria da presentare ai giudici del massimo organo di giustizia amministrativa.

Al quale, come si ricorderà, De Augustinis si è appellato dopo le due sentenze sfavorevoli del Tar Umbria che lo hanno visto soccombere anche sul tema delle spese legali.

L’udienza, fissata per giovedì 26 agosto, si terrà in presenza anche se il dispositivo si conoscerà non prima del 27 agosto.

Finisce era De Augustinis, il documento

Leggiamo il documento che mette un punto definitivo all’ultima esperienza amministrativa.

I sottoscritti, già tutti consiglieri comunali del Comune di Spoleto dell’ultima consiliatura conclusasi con lo scioglimento del Consiglio comunale a seguito della votazione della mozione di sfiducia al Sindaco avvenuta in data 11 marzo 2021, nel richiamare il ricorso presentato dall’ex Sindaco dott. De Augustinis presso il Consiglio di Stato RG5784/2021 per cui è previsto udienza cautelare il 26 agosto 2021, dopo che il Tar Umbria ha già rigettato le medesime richieste, evidenziato che i sottoscrittori raggiungono e superano la metà più uno dei membro dell’intero Consiglio comunale, laddove il Consiglio di Stato dovesse accogliere la richiesta di sospensiva del Dott. De Augustinis DICHIARANO in modo irrevocabile le proprie dimissioni da consiglieri comunali nella ipotesi di accoglimento della sospensiva da parte del Consiglio di Stato nella prossima udienza del 26 agosto 2021. Ciò al fine di confermare lo scioglimento del Consiglio comunale con la nomina del Commissario prefettizio e giungere alle elezioni amministrative, peraltro già indette per i giorni di domenica 3 e lunedì 4 ottobre 2021”. Il documento reca la firma di Stefano Polinori, Paola Vittoria Santirosi e Antonio Di Cintio (Fd’I), Gianmarco Profili e Roberto Settimi (Alleanza civica), Ilaria Frascarelli (Spoleto popolare), Marina Morelli (Forza Italia), Cesare Loretoni, Stefano Proietti e Riccardo Fedeli (Lega), Luigina Renzi (Ora Spoleto), Marco Trippetti, Camilla Laureti, Stefano Lisci e Carla Erbaioli (Partito democratico).

Una volontà che i consiglieri uscenti avevano anticipato già all’indomani del ricorso di 1° grado dell’ex sindaco De Augustinis ma che si era concretizzata la scorsa settimana e formalizzata ieri.

Un documento che rafforza la linea difensiva ma anche taglia la speranza dei filogovernativi convinti di un “miracolo” e di quegli illusi che, ancora in queste ore, davano per sicuro che il primo cittadino, in caso di vittoria, sarebbe stato capace di ricreare una maggioranza all’interno del consiglio.

Quasi pronti al centrodestra

Intanto, mentre si avvicina sempre più la data del 4 settembre, fissato per la consegna delle liste, partiti, liste e movimenti sono al lavoro per costruire le rispettive squadre ma anche per delimitare il perimetro di movimento. Su questo aspetto sono in vantaggio, seppur letteralmente spaccati, i partiti del centro destra con Fd’I, Spoleto popolare e Alleanza civica pronti a ufficializzare Sergio Grifoni, la Lega quello di Paolo Imbriani, Forza Italia e Spoleto futura ancora in dubbio se candidare la neoazzurra Beatrice Montioni o la civica Maria Elena Bececco.

Di un accordo dell’ultima ora tra gli iscritti al Partito della Meloni e quelli di Salvini non c’è più traccia, dopo le dichiarazioni proprio del leader della Lega in quel di Città di Castello (altra città dove il cdx andrà frammentata seppur con Fd’I e FI alleate). Si va così alla conta del primo turno, con l’ipotesi di un apparentamento al secondo.

La data presunta per la presentazione di questi primi 3 candidati è quella di sabato 28 agosto. Ai quali si aggiunge quella del PdF di Rosario Murro, che resta isolato dagli altri poli e destinato, se avrà mezzi ed energie sufficienti, a correre da solo.

Centro sinistra, prove di avvicinamento

Chi non ce la farà con ogni probabilità a concludere gli accordi in tempo per il 28 agosto è il centrosinistra, che comunque la scorsa settimana ha registrato un deciso passo in avanti tra il Pd di Stefano Lisci (sostenuto da Ora Spoleto, Socialisti, LeU, Eleggi Spoleto e ultimamente da Spoleto2030 di Calenda) e il Polo civico di Andrea Sisti (CiviciX, M5S e Iv) che sembrano aver superato un bel po’ di ostacoli.

Pronti entrambi ad accettare il voto dell’assemblea del piddì e dei propri alleati, chiamati lunedì prossimo a votare per Lisci o Sisti (con quest’ultimo che si è detto disponibile a correre anche per l’incarico di vice sindaco).

Una decisione osteggiata però dalla segretaria provinciale Camilla Laureti che preferirebbe far calare dal trono perugino (il suo) il nome di Sisti: deve aver già facilmente dimenticato come fu proprio l’autonoma assemblea del piddì spoletino a candidarla nel 2018 quale “civica” a sindaco (più romanamente spintanea la decisione di candidarla per l’Umbria alle europee, anche in questo caso senza la tessera del Pd in tasca).

Un comportamento che la vede ormai ai ferri corti con il segretario Lisci ma anche in rapporti tesi con il regionale Tommaso Bori che ha compreso di non poter tirare troppo la corda nella città del festival.

Ieri pomeriggio si è registrato l’incontro tra Lisci e il dem Giancarlo Cintioli che ha deciso di correre con una coalizione civica (Insieme per Spoleto, Difendiamo Spoleto, Spoleto Sì e il sostegno di Articolo1) alle quali si aggiungono alcune frange proprio del piddì. A dispetto dei soliti gufi, come qualche ex “sessore” che su Facebook davano per saltati tutti gli accordi in atto, quello tra i due candidati allo scranno più alto della città è stato definito, per loro ammissione, “un incontro all’insegna della cordialità e del confronto costruttivo”.

Un colloquio che resta top secret atteso che i due si sono riservati altre 48 ore prima di un nuovo confronto.

Per la cronaca il candidato del polo civico Andrea Sisti in queste ore ha revocato un incarico professionale ricevuto nel 2018 dal Comune di Spoleto (valore poco più di 2mila euro): una situazione che lo avrebbe potuto mettere in difficoltà solo se non sanata dopo l’avvenuta elezione, ma che indubbiamente Sisti ha voluto regolarizzare prima rinunciando alla consulenza. Ma torniamo ai vari partiti e movimenti che si daranno battaglia alle prossime elezioni.

Le retrovie sono al lavoro per costruire le rispettive liste, raccogliere le firme necessarie alla presentazione, fare accordi per tabelloni e gli immancabili santini da regalare a parenti, amici e presunti sostenitori. Su questo fronte non mancano le difficoltà, come i Socialisti, LeU, Italia viva di Renzi, Articolo 1, i cui esponenti confluiranno con ogni probabilità in altre liste. Ma anche Difendiamo Spoleto se il suo patron, Michael Surace, continua a sponsorizzare su Facebook un video in cui lancia l’appello ai cittadini a candidarsi. Il minimo per presentare una lista è di 16 candidati al consiglio comunale. Praticamente chiusa quella del M5S, a quanto si apprende dal coordinatore Samuele Bonanni, che punta tutto su 16 iscritti al Meetup, tutti spoletini e giovani.

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