Dimensionamento scolastico, plauso del sindaco di Marsciano dopo le scelte della Regione. Mentre le opposizioni di Todi attaccano l'assessore Marta
Vinta la battaglia sul dimensionamento scolastico nella Media Valle del Tevere e l’amministrazione comunale di Marsciano esprime la sua soddisfazione. Mentre dalle opposizioni di Todi si contesta l’operato della Giunta Ruggiano.
Dimensionamento scolastico, il dietrofront sulla Media Valle del Tevere
La Regione Umbria, con una deliberazione della Giunta relativa al dimensionamento scolastico, non ha approvato, per la Media Valle del Tevere, il passaggio alla scuola Cocchi-Aosta di Todi dei plessi delle scuole dell’infanzia e primarie dei comuni di Collazzone, Fratta Todina e Monte Castello di Vibio, oggi afferenti ai Circoli didattici di Marsciano. Questo stop ad una decisione che era stata assunta dall’ufficio scolastico provinciale dà ragione alla ferma presa di posizione che le famiglie del territorio, le direzioni scolastiche del I° e II° Circolo di Marsciano e dell’Omnicomprensivo Salvatorelli-Moneta e tutta l’amministrazione comunale di Marsciano hanno avuto contro una soluzione portata avanti dai Comuni di Todi, Collazzone, Fratta Todina e Monte Castello di Vibio senza la benché minima concertazione né con gli altri Comuni del territorio interessati né con il mondo scolastico.
Il commento del sindaco di Marsciano
Come sottolinea il sindaco Francesca Mele, “proprio grazie anche alla forte mobilitazione della scuola e delle famiglie, l’amministrazione di Marsciano ha potuto far valere presso la Regione Umbria le ragioni che l’avevano portata, lo scorso settembre, ad approvare un documento in Consiglio comunale che chiedeva per il prossimo anno 2024/2025 il mantenimento dell’attuale assetto scolastico e l’apertura di un confronto reale e costruttivo con tutto il territorio per tracciare un cambiamento che avesse a cuore la qualità della didattica per tutti gli studenti della Media Valle del Tevere e un equilibrio sostanziale tra i vari territori, direzioni e plessi, senza creare gli sbilanciamenti che invece la soluzione poi approvata dall’ufficio scolastico provinciale inevitabilmente sarebbe andata a creare. Unendo le forze abbiamo ottenuto un risultato importante, e ringrazio l’amministrazione regionale per aver voluto valutare con attenzione e accogliere le istanze portate da questa amministrazione e sostenute da famiglie e scuola. Nessuna scuola sarà penalizzata, nessun plesso sarà chiuso. Si apre ora, piuttosto, una fase di confronto per valutare il migliore assetto possibile per tutto il sistema scolastico del comprensorio”.
La critica delle opposizioni di Todi alla Giunta Ruggiano
Sullo stop al dimensionamento scolastico nella Media Valle del Tevere intervengono anche i gruppo di opposizione tuderti Pd, Civici X Todi, Sinistra per Todi, Todi Civica e Per Todi.
“Il recente provvedimento della Regione Umbria sul dimensionamento scolastico – commentano – dimostra che il detto Chi semina zizzania raccoglie tempesta è sempre valido. Non solo l’istituto scolastico Cocchi-Aosta non ha ottenuto nulla, ma la scriteriata condotta del duo Marta-Ruggiano ha messo a rischio gli equilibri e le relazioni instaurate da lungo tempo, almeno in ambito scolastico, nella Media Valle del Tevere. Sono altri gli ambiti che dividono il Comune di Todi e quello di Marsciano, leggasi Zona Sociale 4, ma questa è un altra storia!
Tutto ampiamente prevedibile: la pretesa di andare a comandare a casa degli altri (leggasi Marsciano) tentando di imporre il ridimensionamento dei Circoli Didattici di quella città, senza uno straccio di accordo, senza alcuna concertazione, ha causato la reazione delle istituzioni e delle famiglie, che hanno trovato una solida spalla negli ambienti regionali. Ma chi può aver pensato, programmato una operazione del genere? Il Dirigente scolastico della scuola Cocchi-Aosta, rischiando sostanzialmente di inimicarsi tutti gli altri Dirigenti Scolastici della Media Valle del Tevere? In sede provinciale il Comune di Todi era rappresentato dall’Assessore Marta: è lei quindi la stratega? Se così fosse, speriamo che sia l’ultima volta che le viene concesso di guidare operazioni del genere.
Come l’Assessore Marta abbia potuto pensare di depauperare Marsciano, accordandosi con gli assessori e i sindaci di Monte Castello, Fratta Todina e Collazzone, senza acquisire il consenso delle competenti Direzioni Didattiche marscianesi (e dei rispettivi Consigli di Istituto, ossia dei genitori e del corpo docente) è un mistero. Inesperienza? Incompetenza? Presunzione? Meraviglia anche l’atteggiamento apparentemente passivo (o accondiscendente?) del Sindaco Ruggiano che, non fosse altro per tradizione familiare, dovrebbe conoscere le dinamiche scolastiche.
E non ci si venga a dire che Marsciano e le relative Direzioni Didattiche erano d’accordo con questa operazione. Queste si sono trovate al tavolo provinciale senza essere state avvisate delle intenzioni del Comune di Todi; è seguita, dopo un primo disorientamento, una attività di contrasto guidata dai genitori, con tanto di raccolta di firme. A questi si è affiancato il Comune che ha evidentemente saputo giocare le sue carte in sede regionale. Risultato: l’Armata Brancaleone messa insieme dalla prode Marta si è schiantata contro le proteste dei genitori ed una conseguente presa di posizione della Regione, che ha azzerato il piano tuderte. Addirittura la Giunta di Collazzone, in sede di Consiglio comunale, si è spaccata sotto la pressione dei genitori. Monte Castello di Vibio e Fratta Todina hanno preso atto del malcontento generale.
Sostanzialmente vale, per l’Assessore Marta e per il Comune di Todi, la famosa battuta di Gassman nel film “Audace colpo dei soliti ignoti” ossia: “M’hanno rimasto solo”. La decisione della Regione peraltro appare condivisibile, ossia improntata (per una volta!) al buon senso, se si pensa che il piano dell’Assessore Marta prevedeva l’acquisizione da parte della Cocchi Aosta dei plessi delle scuole elementari e medie di Massa Martana, le elementari e le infanzie di Monte Castello, Fratta Todina e Collazzone, oltre a quelli già assegnati, ossia le scuole medie di Todi, Pantalla e Fratta Todina. Un mostro di circa 1400 alunni sparsi su almeno cinque comuni con situazioni assurde dal punto di vista organizzativo, considerato che si prevedeva non di accorpare una intera istituzione scolastica, bensì di smembrare ben due Circoli didattici, ai quali venivano sottratti plessi e che avrebbero di conseguenza dovuto riorganizzare tutte le proprie attività e risorse, personale compreso. Risultato finale: l’Istituto comprensivo di Massa Martana, di cui Todi chiedeva l’accorpamento alla Cocchi Aosta e privo di un Dirigente da anni, è state accorpato con la Direzione Didattica di Todi, che in questo modo diviene a sua volta Istituto Comprensivo. La Cocchi Aosta rimane quella che era.
Il Comune avrebbe potuto agire diversamente? Certamente: avrebbe potuto cercare la concertazione con il Comune di Marsciano e gli Istituti Comprensivi di quel comune.
Una azione sinergica, come quella messa in atto dai sindaci di Acquasparta, Castel Todino, Avigliano e Montecastrilli (Comuni dell’area interna di cui è capofila Todi) che hanno fronteggiato, in maniera unitaria, il paventato accorpamento delle rispettive scuole.
Sullo sfondo una riforma in tema di dimensionamento scolastico, portata avanti dal Governo Meloni, sostanzialmente sbagliata: i soliti tagli lineari, fatti a tavolino senza tenere conto delle specificità dei territori. Una riduzione delle dirigenze scolastiche dei direttori dei servizi generali e amministrativi basata solo sulle dimensioni.
Ebbene l’amministrazione Ruggiano si è già dimostrata supina alle devastanti politiche della Giunta Tesei in tema di sanità, accettando il depotenziamento dell’ospedale di Pantalla e la rinuncia alla titolarità del Distretto della MVT a vantaggio di quello del Perugino. Ha depotenziato i trasporti riducendo il trasporto pubblico urbano rendendo inaccessibile il centro storico. Si dichiara favorevole alla costruzione dell’inceneritore dell’Umbria a Todi. Ci mancava solo che scatenasse una lotta fratricida, anziché perseguire l’obiettivo di proficue relazioni territoriali”.
(nella foto la scuola IV Novembre di Marsciano)