Balzo in avanti dell’Umbria sul fronte della digitalizzazione delle imprese (ma anche nel livello medio di maturità digitale delle persone), con il netto miglioramento assai più forte in provincia di Perugia che in quella di Terni.
Lo rileva il Centro studi delle Camere di commercio Guglielmo Tagliacarne, fulcro dell’informazione economica del Sistema camerale, nel “Barometro dell’economia territoriale”, che sulla digitalizzazione delle aziende prende in considerazione sei parametri chiave (l’Umbria in due indicatori è sopra la media nazionale, mentre in quattro è sotto).
Nella graduatoria provinciale del livello medio di digitalizzazione delle imprese secondo la rilevazione SELF i4.0, la provincia di Perugia passa dal 60esimo posto (su 107) del 2022 al 14esimo del 2023, con un punteggio di 2,55 nella scala tra 0 e 4. Miglioramento anche in provincia di Terni, anche se meno marcato. La provincia ternana, che nel 2022 era nei bassifondi della classifica provinciale del livello medio di digitalizzazione delle imprese, piazzandosi al 96esimo posto su 107, nel 2023 passa in 74esima posizione (la rilevazione SELF i4.o assegna al Ternano un punteggio di 2,14 su una scala da 0 a 4).
Risultati che premiano l’impegno sul fronte digitalizzazione delle imprese e che per la prima volta portano la provincia di Perugia a superare la media nazionale (quella di Terni, invece, pur migliorando resta ancora abbondantemente sotto il dato medio nazionale). Con la spinta del Perugino, anche l’Umbria per la prima volta risulta sopra la media italiana.
La provincia di Perugia risulta in buona posizione anche per quanto riguarda Il livello medio di maturità digitale delle persone, piazzandosi nel 2023 al 27esimo posto della graduatoria provinciale (punteggio 0,61 nella scala da 0 a 1), sopra la media nazionale. La provincia di Terni si piazza al 27esimo posto (punteggio medio 0,61), superando anch’essa la media nazionale.
Gli altri quattro indicatori, sia la provincia di Perugia che ancora di più quella di Terni sotto la media nazionale
La provincia di Perugia è al 72esimo posto, e quella di Terni al 101esimo su 107 province italiane, quindi nel fondo della graduatoria, in merito alla quota percentuale di entrate di lavoratori cui viene chiesta la capacità di utilizzare linguaggi e metodi matematici e informatici, mentre il Perugino è in 55esima posizione, e Terni all’81esima, sul fronte della quota percentuale di entrate di lavoratori cui viene chiesta la capacità di utilizzare competenze digitali.
L’Umbria non brilla di certo anche nella quota percentuale di entrate di lavoratori cui viene chiesta la capacità di applicare tecnologie “4.0” per innovare processi (Il Perugino è al 78esimo posto, il Ternano al 91esimo) e nel “Relevance Digital Skills Index” delle entrate di lavoratori.
La Camera di Commercio dell’Umbria ha al centro della propria azione la digitalizzazione delle imprese, come anche la transizione ecologica del sistema economico regionale, che poi sono due facce della stessa medaglia.
Basti sottolineare il Punto Impresa Digitale (Pid) Umbria, che è una struttura di servizio, autorizzata dal Ministero dello Sviluppo Economico e localizzata presso la Camera di Commercio dell’Umbria, dedicata a promuovere la cultura e la pratica della diffusione del digitale nelle MPMI (Micro Piccole Medie Imprese) di tutti i settori economici.
I servizi Pid vanno dall’assessment e assistenza tecnica (Servizio gratuito di self assessment, valutazione del grado di maturità digitale dell’impresa con il SELFI 4.0 e ZOOM 4.0 offerto dal Punto Impresa Digitale Umbria) alle agevolazioni e finanziamenti: il Pid Umbria offre sostegno finanziario attraverso bandi Voucher Digitali 4.0, con contributi a fondo perduto rivolti alle imprese che investono in innovazione, e offre un servizio gratuito di informazione ed orientamento sulle misure di agevolazione e finanziamento destinate principalmente all’Innovazione ed alla digitalizzazione delle imprese, con un’attenzione anche nei confronti della transizione green.
Da segnalare poi le attività di formazione e informazione svolte dal Pd Umbria, volte a favorire l’attuazione di processi di trasformazione in digitale nelle micro, piccole e medie imprese con eventi formativi e informativi per le imprese sulle soluzioni possibili offerte dalle tecnologie abilitanti di Impresa 4.0.
Quindi il Check-up sicurezza per le aziende, con la messa a disposizione delle imprese umbre un nuovo servizio di assessment sulla sicurezza informatica per aiutarle a capire i rischi informatici ai quali sono esposte: dagli attacchi cyber, alle truffe telematiche, al furto di identità e molto altro.
Da non dimenticare la valutazione della presenza online dell’impresa, fatta da un digital promoter del Pid Umbria. Un’iniziativa con la quale Il Punto Impresa Digitale dell’Umbria mette a disposizione delle PMI e MPMI umbre un servizio gratuito di valutazione della presenza online aziendale rivolto esclusivamente alle aziende iscritte presso la Camera di Commercio regionale.
Commenta Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio dell’Umbria: “I dati dell’Istituto Tagliacarne sulla digitalizzazione delle imprese umbre sono confortanti, evidenziando un miglioramento consistente che premia lo sforzo che si sta spendendo per la digitalizzazione e la transizione ecologica dell’economia regionale. Non vanno però sottaciute alcune cose. La prima è il divario territoriale, sul tema digitalizzazione delle imprese, tra la provincia di Perugia e quella di Terni, argomento che va approfondito per centrare meglio le politiche in chiave di superamento di tale divario. E poi c’è il fatto che, su sei indicatori che l’Istituto Tagliacarne utilizza per valutare la digitalizzazione delle imprese, l’Umbria è sotto la media italiana in quattro (e così entrambe le province). Ciò per dire che molto è stato fatto, ma ancora di più c’è da fare. Nessuno può, insomma, rilassarsi su questi temi su cui si gioca il futuro benessere dell’Umbria. Come sempre, la Camera di Commercio è in prima fila in questo sforzo”.