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DIGITALE TERRESTRE IN UMBRIA ANCORA INDIETRO. TV LOCALI SUL PIEDE DI GUERRA

Dopo svariati incontri dei giorni scorsi tra i vertici della regione e le principali emittenti locali sul tema del passaggio del sistema televisivo umbro dall'analogico al digitale terrestre, già avvenuto da tempo in altre regioni italiane, la giunta regionale interviene oggi,sul dibattito, chiedendo maggiori tempi per essere pronti al “salto” delle frequenze.

“Procede con estrema lentezza il passaggio dall’analogico al digitale terrestre, ancora in bilico il 300 per cento del paese. Ma il problema non è tanto, o per meglio dire non è solo, la lentezza. I problemi sono diversi e complessi”, afferma una nota dell’assessorato alle Infrastrutture tecnologiche immateriali della regione Umbria. Tant’è che le emittenti locali sono sul piede di guerra anche perché è chiaro il rischio di esclusione di una parte dell’emittenza locale che resterà senza frequenze. Delle 27 in origine assegnate ne sono state tolte 9, che con la finanziaria 2011, saranno messe in gara e destinate alla banda larga mobile per la telefonia, prevedendo di ricavarne 24 miliardi di euro. Ma queste 9 frequenze sono attualmente occupate da tv locali che non hanno nessuna intenzione di rinunciarvi.

Anche nel contesto umbro la situazione non è semplice. “L’ultima ipotesi che viene dal ministro Romani di anticipo del switch-off per Umbria e Toscana, significherebbe solo un gran caos. Non si può che essere contrari ad una ipotesi simile”, continua l’assessore regionale alle infrastrutture tecnologiche che da tempo ormai è impegnato nell’affrontare tutte le problematiche inerenti. Sono di queste ultime settimane tutta una serie di incontri con i soggetti dell’emittenza privata, che hanno permesso di mettere a punto un quadro completo della situazione. ”Alla regione, fa notare l’assessore, è stato chiesto un impegno a tutela del sistema televisivo umbro che in questa delicata fase di passaggio è chiamato ad un grande sforzo, sia per la trasformazione tecnologica, sia per l’incremento delle produzioni che, nel momento dell’avvenuto passaggio al digitale, si renderà necessario, con la moltiplicazione dei canali. Unica strada, questa, per evitare il rischio di calo di ascolti, come già avvenuto nelle regioni già digitalizzate”.

Per far fronte alle tante questioni emerse ed assistere le emittenti televisive locali ed i fornitori di contenuti, nei mesi a venire, in Umbria è stata istituita la “Commissione regionale sull’emittenza radiotelevisiva”. Avrà come compiti principali quelli di supportare le emittenti in questo delicato passaggio dall’analogico al digitale, di sostenere gli utenti (con particolare attenzione alle fasce deboli, in questo caso in particolare gli anziani) e di definire una legge che rimetta ordine al sistema delle tecnologie dell’informazione. A queste si aggiunge una necessaria ridefinizione delle regole anche per i fornitori di contenuti e con questo obiettivo verrà istituito un apposito tavolo di confronto regionale.