Secondo il direttore dell'Ente irriguo umbro-toscano, Diego Zurli, la diga sul Chiascio potrebbe rappresentare la soluzione per tutti i problemi di approvvigionamento idrico che colpiscono la regione Umbria specie nei mesi estivi. Ma la diga risolverebbe anche il problema dell'incremento delle acque del Trasimeno.”Già a partire dal 2002 ci si è resi conto della vulnerabilità delle nostre zone per quanto riguarda le risorse d'acqua” dice l'architetto Zurli e spiega – “nella prima metà degli anni '90 si è abbandonato il progetto che derivava dalla costruzione della diga. Dalla fine degli anni '90 ad oggi sono stati portati a termine diversi lavori, come la galleria per il passaggio del condotto, lo spostamento dell'acquedotto, le opere di scarico, rilettura geomorfologica, messa in sicurezza dello scarico di fondo e stabilizzazione delle reti”. Di recente la diga è stata nuovamente invasata. Il volume accumulabile di acqua è di 224 milioni di metri cubi, 24 dei quali destinati alla regimazione dei deflussi, 14 agli interrimenti e 186 destinati alla regolazione pluriennale, con ampia elasticità nell'uso plurimo delle acque (irrigazione, uso civile, industriale, ecologico).
Il presidente del Consorzio di Bonificazione umbra, Ugo Giannantoni, spiega la necessità di eliminare ogni prelevamento dalle acque di superficie e di falda. “Lo scopo” dice “è di utilizzare la diga del Chiascio, convogliare la sua portata in tutta la valle sud per vari scopi, specialmente per l'irrigazione. Anche i metodi di irrigazione dovranno cambiare, basta con l'allagamento talora anche esagerato, si investirà sugli impianti a goccia, che grazie alla naturale pressione non avranno bisogno di pompe”.Questo importante progetto non avrà benefici solo in ambito agricolo, sebbene beneficiato dal supporto dell'acqua nei mesi più aridi, ma sarà una grande conquista per l'ambiente, lasciando più inalterati i fiumi; anche il Chiascio che sarà rifornito della stessa quantità d'acqua che gli viene sottratta per l'accumulo.
Venendo alle cifre, i precedenti lavori erano costati all'incirca 140miliardi di lire a cui vanno sommate altre spese, come la realizzazione della galleria ed altri, arrivando così a 250-260miliardi.La nuova messa appunto della diga,i suoi risanamenti e l'ultimazione dei lavori per la diffusione delle acque sono costati all'incirca 42milioni di euro.
Per quanto riguarda i tempi, nessuno è in grado di fare una previsione precisa, poiché molte lentezze e molti ritardi sono spesso imputabili alle difficoltà burocratiche. Nonostante ciò, si ritiene che la messa in opera dell'impianto avvenga a breve e speriamo che i benefici che sicuramente porterà non siano compensati da squilibri oggi non calcolati.