La diga di Montedoglio si avvicina ad un traguardo storico: il raggiungimento della quota massima di regolazione di 393,60 metri sul livello del mare, pari a oltre 140 milioni di metri cubi.
Dopo oltre 14 anni dal cedimento strutturale avvenuto nella notte tra il 29 e il 30 dicembre 2010, l’invaso artificiale della Valtiberina sta per completare il processo di collaudo tecnico-funzionale. Mancano poco più di 70 centimetri – corrispondenti a oltre 10 milioni di metri cubi d’acqua – affinché la struttura raggiunga il livello massimo previsto.
Nei giorni scorsi il bacino aveva toccato quota 392,85 metri, avvicinandosi sensibilmente alla soglia limite. L’ingegner Simone Viti, presidente dell’Ente Acque Umbre Toscane (EAUT), ha spiegato che, se le condizioni meteo lo permetteranno, verrà effettuata la “certificazione di invaso”, passaggio essenziale per garantire il completamento delle verifiche strutturali della diga, i cui collaudi delle opere in cemento armato, ricostruite dopo il crollo, sono stati già superati con esito positivo.

Secondo le previsioni, la quota massima potrebbe essere raggiunta ben prima del 15 maggio, data d’inizio della stagione irrigua. Tuttavia, il presidente Viti ha invitato alla prudenza, spiegando che una volta arrivati a 393,60 metri, la diga dovrà tracimare per circa 10 giorni, riversando l’acqua nel canale di scolo prima di riportare il livello a circa un metro più basso. Durante questo periodo, i dati forniti dai sensori installati nel bacino saranno analizzati e confrontati con quelli degli ultimi 20 anni per garantire la stabilità della struttura.

L’iter di collaudo ha preso avvio dopo il completamento dei lavori di ripristino dello sfioratore di superficie e delle successive verifiche statiche. Il 17 gennaio 2023 era stata presentata l’istanza per la ripresa degli invasi sperimentali, poi autorizzata il 21 febbraio dello stesso anno. Il processo, sotto la supervisione del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti (MIT), è stato suddiviso in due fasi: la prima prevedeva il raggiungimento di quota 388 metri con una sosta intermedia a 385; la seconda, tuttora in corso, come detto, punta alla quota massima di 393,60 metri. Durante queste fasi, numerose misurazioni hanno confermato la sicurezza della struttura.
Le ispezioni della Commissione di Collaudo hanno poi accompagnato il percorso di riempimento dell’invaso. L’ultima verifica del 19 novembre 2024, ha confermato la tenuta di diga e opere di scarico di superficie. Con l’approssimarsi della fase conclusiva del collaudo, la diga di Montedoglio si conferma una risorsa strategica per il territorio e, da quanto dichiarato, per la prossima stagione estiva, garantirà senza problemi approvvigionamenti idrici sia per il consumo potabile che per l’irrigazione agricola.