Gubbio e Gualdo

Diga di Casanuova, niente compensazioni per i territori di Valfabbrica e Gubbio

La Diga di Casanuova sul fiume Chiascio, a Valfabbrica, è tornata stamattina (27 giugno) al centro del Consiglio regionale.

Valerio Mancini (Lega) ha chiesto infatti alla giunta – tramite una interrogazione firmata anche dai colleghi Manuela Puletti e Stefano Pastorelli – “se siano previste compensazioni per i territori dei Comuni di Valfabbrica e Gubbio“, su cui di fatto insiste l’invaso.

La diga – che ha generato il ‘Lago di Valfabbrica’ (foto di Gianluca Pierucci) – ha una disponibilità di 145 milioni di metri cubi annui ed è in grado di rispondere alle necessità idropotabili di Perugia e alle esigenze idriche della maggior parte del territorio irriguo dell’Umbria: circa 65mila ettari dislocati nella valle Umbra fino a Spoleto, nella valle del Tevere fino a Todi e nelle valli minori dei torrenti Nestore, Caina e Genna. Lo sbarramento sottende un bacino idrografico di 471 Kmq e determina uno specchio lacustre lungo oltre 20 Km esteso su una superficie di 9 milioni di mq. Il progetto iniziale prevedeva un volume accumulabile di acqua pari a 224 milioni di mc ma, a seguito dell’entrata in vigore di nuove normative antisismiche, si prevede un accumulo massimo temporaneo di circa 52 milioni di metri cubi di acqua.

L’assessore Roberto Morroni ha ricordato come “il progetto esecutivo della diga venne approvato nel 1973 mentre i lavori principali, iniziati nell’81, finirono nel ‘94. Nel 2001 è stato fatto il collaudo amministrativo e quello tecnico è invece tuttora in corso. Non ci sono disposizioni che prevedano compensazioni territoriali per la realizzazione di grandi dighe. La normativa sulla Via, del 1985, prevede compensazioni ma è successiva al progetto”.

La Regione nel 2022 ha concesso di derivare 2000 litri al secondo per alimentare una piccola centrale idroelettrica, per questo motivo l’Ente acque umbro toscano (Eaut) deve corrispondere 4.864 euro a Regione e Comune di Valfabbrica quale sovracanone. Sono previste compensazioni relativamente alla porzione di bosco sottratta e opere compensative di mitigazione ambientale in favore del Comune di Valfabbrica, con la realizzazione di un’area verde pubblico e di strutture di supporto per i percorsi pedonali, con impianti di ricarica per auto e bici elettriche”.

Mancini, ricordando il sopralluogo sulla diga, ha evidenziato come ci sia una strada che unisce Valfabbrica con l’Eugubino, che però “è chiusa. L’Amministrazione di Valfabbrica non conosce il motivo della chiusura, forse legata ad un evento franoso verificatosi molto più a valle. La strada viene peraltro percorsa lo stesso da pedoni e ciclisti. Resta il fatto che quel territorio deve dare migliore sostegno a queste comunità”.