Il 7° impianto in Europa per capacità si riempie a livelli record, continuano invasi sperimentali "aiutati" dalle abbondanti precipitazioni di questi giorni
Lago di Valfabbrica mai così pieno. A seguito degli invasi sperimentali che porteranno alla prossima entrata in esercizio dell’impianto ma soprattutto a causa delle abbondanti piogge primaverili, la diga Casanuova, in questi giorni, si presenta davvero a livelli record (la foto è di Gianluca Pierucci).
Va ricordato che questo è il 7° impianto in Europa per capacità di invaso – 224 milioni di metri cubi di acqua – con una lunghezza di 20 chilometri e superficie lacustre di 9 chilometri quadrati (Corbara è di 10,5 km2), per un’altezza di ritenuta di circa 68 metri e un bacino idrografico di 471 chilometri quadrati. In questi giorni, sebbene, appaia così pieno, l’invaso potrebbe addirittura non aver raggiunto nemmeno metà della sua capacità (con l’entrata in vigore di nuove normative antisismiche, si prevede infatti un accumulo massimo temporaneo di circa 52 milioni di m³).
I benefici offerti dall’infrastruttura riguarderanno oltre il 70% del territorio umbro: una vera e proprio “banca di oro azzurro” che servirà a garantire per decenni l’approvvigionamento idrico del sistema Perugino-Trasimeno e del Folignate, ma anche a preservare i fiumi (meno attingimenti) e a produrre energia idroelettrica (per circa 7 MWh).
I lavori dello sbarramento sul fiume Chiascio a Valfabbrica, su progetto esecutivo del 1971 (a firma di uno dei più importanti progettisti di dighe, ing. Filippo Arredi di Trevi), ebbero inizio nel 1981 e furono terminati ufficialmente nel luglio 1994. A causa di una frana si era poi reso necessario un intervento di messa in sicurezza ultimato nel 2019. L’opera è costata circa 80 milioni di euro, stanziati dal Ministero delle Politiche agricole.
Dopo un’attesa di oltre 40 anni, dunque, si va verso la definizione di un’opera davvero strategica per il sistema irriguo ed idrico dell’Umbria. Non è escluso che la diga possa portare anche un notevole incremento dei flussi turistici. Nei prossimi mesi, intanto, la fase di riempimento andrà ancora avanti, anche se per raggiungere la piena operatività dell’invaso bisognerà aspettare almeno la metà del 2024.