L'associazione ambientalista sul tema che riguarda anche il Topino
La diga di Acciano, l’invaso di Nocera Umbra, nata con l’obiettivo di supportare la portata del Topino nei momenti di secca, al centro dell’interesse di Legambiente. L’invaso, grazie alle copiose piogge di questi giorni, ha raggiunto il massimo livello però, dice Legambiente, “apprendiamo dai giornali che viene considerata ancora in fase di collaudo“.
Quale futuro per questa opera
L’organizzazione ambientalista si chiede dunque “quale sarà il futuro di tale opera pubblica sulla quale sono stati investiti nel tempo diversi soldi, ma che dal ‘97 non è più in funzione. Facciamo questa domanda sia alla politica locale, in particolare al Comune di Nocera come concessionario quindi gestore e manutentore della stessa, che alla politica regionale, di fatto la Regione Umbria ne è la proprietaria“.
Necessità di reintegro per il Topino
Il circolo ambientalista ricorda dunque la funzione di reintegro della diga per il Fiume Topino (così come da DPR n.1771 del 9/12/1955). “Si vedano le immagini della scorsa estate del fiume quasi prosciugato e il conseguente esposto alla Procura della Repubblica presentato da Legambiente Umbria per mancanza di deflusso minimo vitale stabilito dalla legge. La piccola diga non può contenere, come scritto qualche giorno fa nei giornali, 1 milione di metri cubi d’acqua, essendo stata appunto declassata a piccola diga e avendo una portata massima ora di 683.250 metri cubi“.
L’incontro mancato
Legambiente ricorda anche che l’offerta di supporto nella gestione, fatta pervenire al Comune di Nocera, è caduta nel dimenticatoio. “Ci eravamo fatti avanti con il Comune di Nocera Umbra per un aiuto nella gestione della stessa con intento prettamente ambientale e quindi volto a preservare e tutelare l’area e il suo ecosistema non dimenticando il fine principale dell’invaso e agendo in collaborazione con le istituzioni e le altre associazioni. Siamo a tal proposito ancora in attesa di un riscontro“.