Jacopo Brugalossi
Tanto tuonò che piovve. Parte con una semplice diffida, ma non è escluso che si giunga ad un ben più esplicito esposto alla Procura, l’offensiva dell’Osservatorio Rifiuti Valle Umbra Sud nei confronti dei sindaci dei Comuni dell'Ati 3 e della Vus Spa, accusati senza mezzi termini dai responsabili di Legambiente, Cittadinanzattiva e Comitato Rifiuti Zero (che, appunto, confluiscono nell’Osservatorio) di non aver ancora messo in moto un ciclo virtuoso di differenziazione e recupero dei rifiuti non per problemi tecnici, ma per mero interesse politico.
Ignorati dalle istituzioni – “Non siamo andati nemmeno vicino all’obiettivo del 65% di raccolta differenziata entro la fine del 2012 – hanno sottolineato i responsabili delle varie associazioni nella conferenza stampa odierna – e il peggio è che ogni qual volta interroghiamo le istituzioni per avere spiegazioni o semplicemente per far presente il nostro punto di vista, queste ultime ci sbattono la porta in faccia senza degnarci di una risposta”. Ecco il perché della diffida: una sorta di “ultima spiaggia” per essere ascoltati dai Comuni che ricadono sotto la gestione Vus e Ati 3, prima di passare alle maniere forti.
Vicini a disastro ecologico – Secondo Giuseppe Mondi di Legambiente Foligno, “la raccolta differenziata è l’unica alternativa al disastro ecologico a cui il territorio dell’Ati 3 si sta avvicinando, soprattutto dopo l’esaurimento della discarica di Sant’Orsola e i recenti problemi per il conferimento a Borgo Giglione” (parte dei rifiuti sono stati infatti dirottati verso la discarica di Belladanza). Gli fa eco Guido Grossi di Cittadninanzattiva Spoleto: “Quando i rifiuti finiscono nelle discariche avvelenano la terra, quando vengono bruciati negli inceneritori avvelenano l’aria. Questo è un dato di fatto”.
E i cittadini pagano – I responsabili dell’Osservatorio puntano il dito sui costi di gestione del ciclo dei rifiuti prendendo ad esempio le buone pratiche messe in atto dai Comuni “virtuosi”, dove la raccolta differenziata permette ai cittadini i risparmiare e alle amministrazioni di creare nuovi posti di lavoro. “A Capannori (Lucca) – sottolinea Marco Capoccia del Comitato Rifiuti Zero di Spoleto – il livello di raccolta differenziata sfiora il 90%, e il Comune si può permettere di far pagare alle famiglie la cosiddetta ‘tariffa puntuale’, cioè solo i rifiuti che non riescono a differenziare”. “Questo è solo uno dei tanti esempi – afferma ancora Capoccia – che volevamo portare all’attenzione del sindaco di Spoleto Benedetti e del suo vice Lisci, ma in due anni e mezzo ci hanno ricevuto soltanto una volta. Intanto però, gli oltre 600mila euro inseriti nel bilancio 2012 per incrementare la raccolta differenziata serviranno a coprire le spese il conferimento nella discarica di Borgo Giglione invece che ad assumere personale per il porta a porta, con conseguente ricaduta sulle tasche dei contribuenti”.
Pronto l’esposto – Le associazioni ambientaliste non sono più disposte a chiudere un occhio sui ritardi e sulla cattiva gestione – a loro modo di vedere – del ciclo dei rifiuti. Per questo, se la diffida non dovesse sortire gli effetti sperati, è pronto a partire anche un esposto alle autorità giudiziarie. L’ipotesi di reato, stando a quanto dichiarato oggi, potrebbe essere quella della malversazione, per aver destinato denaro pubblico a scopi diversi da quelli previsti.
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