Tempi duri per i “furbetti” della raccolta differenziata: la Vus si doterà infatti di due guardie ecologiche per vigilare sullo smaltimento dei rifiuti. Partendo da Spoleto e Foligno e dai relativi centri storici. Con l’obiettivo di passare in futuro ad aumentare i controlli. E’ però solo una delle novità dell’azienda pubblica che si occupa della gestione di acqua, gas e rifiuti nei 22 Comuni della valle umbra. C’è infatti la questione della sentenza relativa alla discarica di Sant’Orsola. Ma anchequella sulle accise sul gas. E poi un nuovo impianto, con un investimento di quasi 8 milioni di euro, a Casone, in parallelo al discusso biodigestore.
A fare il punto su tutto sono stati in conferenza stampa il presidente di Vus, Maurizio Salari, ed il direttore generale, Walter Rossi. Erano presenti i revisori dei conti (con in prima linea il presidente Pietro Roscini) e il dottor Camarana, il consulente che ha seguito il ricorso sulle accise insieme allo studio Grimaldi di Milano.
La prima novità in arrivo riguarda la raccolta differenziata. La Vus, infatti, ha indetto una selezione interna per due addetti che diventeranno guardie ecologiche. I due dipendenti dell’azienda si occuperanno uno di Foligno e l’altro di Spoleto. Saranno chiamati quotidianamente a controllare le modalità di conferimento dei rifiuti da parte dei singoli utenti. “Spesso la raccolta avviene in modo scorretto, i sacchetti e i rifiuti ingombranti vengono depositati in luoghi non deputati” ha ricordato Salari.
Visto che i comportamenti incivili continuano ad essere numerosissimi, insomma, la Vus corre ai ripari. Annunciando controlli e sanzioni. Anche se inizialmente si partirà con i controlli nei centri storici delle due città più grandi, per poi ampliarsi in futuro in altre zone del territorio. Una risposta parziale, quindi, ai tanti cittadini che soprattutto sui social network denunciano giornalmente abbandoni di rifiuti speciali ed ingombranti. Sarà comunque un primo passo per cercare di sensibilizzare gli utenti. Le due guardie ecologiche avranno un ruolo di pubblico ufficiale e potranno identificare le persone, anche se poi le multe verranno elevate dalla municipale. Un po’, insomma, come avviene per gli ausiliari del traffico. Dopo la selezione interna, i due dipendenti Vus saranno al centro di un mese di formazione, per diventare operativi da metà dicembre.
L’obiettivo dei maggiori controlli è anche quello di aumentare la qualità del servizio di raccolta differenziata. I cui numeri, però, lasciano ancora a desiderare, nonostante il porta a porta si stia estendendo. Attualmente, infatti, a Spoleto la differenziata ha raggiunto il 44,5%. “C’è stato un aumento di un punto percentuale da giugno a settembre” ha detto Rossi. “Solitamente il terzo trimestre dell’anno – ha spiegato – è quello più difficile per la differenziata. Questo a causa della massiccia presenza di turisti e per via delle sagre”.
Situazione ben diversa a Foligno, con il 62%. Ma nella città della Quintana sarebbero state effettuate anche molte più multe: circa 400 in due anni. A Spoleto, invece, il dato non è al momento noto. Solo per le discariche abusive, però, sono state elevate varie sanzioni molto cospicue (da 600 euro l’una). “Con la raccolta differenziata porta a porta – ha comunque osservato Salari – non si può arrivare dappertutto. Ma il sistema domiciliare dovrà comunque essere incentivato al massimo“.
Ad aiutare a recuperare ancora rifiuti, selezionando di fatto materiale che può ancora essere differenziato tra l’indifferenziata, sarà un nuovo impianto. Un investimento, quello appena approvato dal Cda di Vus, da quasi 8 milioni di euro, sempre a Casone. E che farà il paio con il tanto discusso biodigestore. Entrambi gli impianti dovrebbero essere operativi nel 2018. Se quindi il biodigestore tratterà l’organico, l’altro si occuperà della frazione secca. “A Casone ci sarà un polo di eccellenza” ha evidenziato il presidente di Vus. “Si tratterà – ha sottolineato –dell’adeguamento dell’impianto esistente, che risale agli anni ’90. In questo modo si utilizzerà meno la discarica con un risparmio anche per gli utenti. L’obiettivo è abbattere i costi della differenziata a vantaggio della tariffa. Che comunque in questo Ati è la più bassa dell’Umbria e tra le più basse in Italia“.
Tra gli obiettivi dell’impianto di valorizzazione c’è un avanzato grado di automazione per la separazione spinta dei materiali. Ma anche la possibilità di trattare in un unico sito sia i rifiuti solidi urbani che le diverse frazioni secche (ciò che quindi non è organico) derivanti dalla differenziata. “L’impianto, che riutilizzerà integralmente l’attuale edificio industriale, della superficie complessiva di circa 4.500 mq e l’attigua area confinata di circa 40.000 mq, risponde perfettamente – ha illustrato il dg di Vus – al nuovo approccio regionale in materia di chiusura del ciclo di rifiuti”. La potenzialità dell’impianto rimane invariata: 110mila tonnellate all’anno”. Gli oltre 7,8 milioni di euro necessari saranno coperti da mutuo.
L’iter prevede ora la presentazione del progetto in Regione. Sarà necessaria l’approvazione della variazione dell’Aia, l’autorizzazione integrata ambientale, per ottenere la quale sono stimati 6-7 mesi di tempo. Quindi un altro anno per la realizzazione. Grazie a questo impianto si porterà in discarica all’incirca solo un terzo di quanto viene conferito attualmente.
Tra le notizie emerse c’è la sospensiva concessa dal Consiglio di Stato sulla sentenza del Tar che dichiarava illegittima la discarica di Sant’Orsola per l’assenza della necessaria valutazione d’impatto ambientale. La Regione ha infatti subito impugnato la sentenza di un mese fa che di fatto avrebbe imposto la chiusura, almeno temporanea, del sito spoletino. I giudici hanno deciso che si entrerà nel merito del ricorso nel primo trimestre 2017. Già ora, comunque, hanno detto i vertici di Vus, Sant’Orsola viene utilizzata in modo marginale, usufruendo sia delle discariche di Belladanza che Colognola. Attualmente si conferiscono in discarica circa 40/42mila tonnellate all’anno di rifiuti. Che con la nuova linea integrata diventeranno un terzo. Non solo: attualmente a Sant’Orsola finisce anche della sabbia che serve a coprire i rifiuti. Invece il materiale che risulterà dal nuovo impianto sarà una sorta di compost grigio che potrà essere utilizzato per lo stesso scopo.
Quanto ai volumi della discarica spoletina, attualmente sono ancora disponibili circa 45mila tonnellate. Questo dopo la riapertura nel luglio 2014. Che ha permesso di recuperare circa un milione di metri cubi di volumetria, di cui ne è disponibile attualmente circa la metà.
Altra notizia positiva per l’azienda è quella arrivata due giorni fa dalla Commissione tributaria regionale di appello in merito alla nota vicenda delle accise sul gas. In primo grado, infatti, la Vus era stata condannata al pagamento di 5 milioni di euro all’Agenzia delle Dogane. Sentenza ora ribaltata tra l’enorme soddisfazione dei vertici aziendali. L’annosa vicenda prende le mosse dal terremoto del 1997, dalla sospensione delle accise disposta allora dallo Stato.
L’allora Asm (poi confluita in Vus) chiese all’epoca ai cittadini di Foligno il 100% delle accise sul gas. In tutto circa 9 milioni di euro. Lo Stato, però, anni più tardi, decise che tali accise andavano pagate, nelle zone terremotate, nella misura del 40%. Ed è così che Vus nel 2009 chiese alle Dogane di poter appunto pagare soltanto tale importo, diviso in rate. L’Agenzia diede il suo assenso riservandosi verifiche. E dopo gli accertamenti, visto che ai cittadini terremotati non era stata fatta pagare una cifra agevolata, ha fatto marcia indietro. Chiedendo l’intera somma (una parte dei 9 milioni nel frattempo era stata comunque pagata). Da qui il contenzioso davanti alla commissione tributaria, l’organo competente in materia. Anche perché Vus quei soldi non li ha più: inizialmente accantonati, nel 2009 erano stati redistribuiti come utili tra i Comuni soci. In primo grado l’azienda è stata condannata a pagare anche il restante 60%. Il secondo grado, invece, gli ha dato ragione: basta restituire il 40%.
“La nostra soddisfazione è grande” hanno evidenziato Salari e Roscini, affiancati dal consulente che ha seguito il ricorso, il dottor Camarana, insieme allo studio Grimaldi di Milano. “L’azienda avrebbe avuto problemi in caso di sentenza sfavorevole, ci sarebbe stata una ricaduta per i cittadini” ha sottolineato Salari. Il rischio, comunque, non è scongiurato. La controparte potrebbe infatti ora presentare ricorso per Cassazione.
Quanto invece alla selezione pubblica indetta dalla Vus per 30 operatori ecologici, è stato tutto temporaneamente sospeso. A creare problemi è stata la riforma Madia, “che non consente assunzioni a tempo indeterminato fino giugno 2018“. “Siamo in attesa dell’emanazione dei decreti attuativi, ci cui però ancora non c’è traccia” ha detto il presidente. Da questi, infatti, potrebbero arrivare delle possibilità diverse. Le domande erano state in tutto 2.412 e la Vus aveva individuato anche la sede per le prove. Ma tutto si è dovuto fermare. “Per noi questo – ha aggiunto Maurizio Salari – comporta seri problemi. Abbiamo bisogno di 30 persone in più per l’effettuazione dei servizi”.