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Difendiamo le nostre donne“. Questo il “grido” che ha accompagnato i militanti di Forza Nuova e Lotta Studentesca Perugia durante la passeggiate serale per la sicurezza nella zona di Fontivegge. E’ la risposta, spiegano i militanti forzanovisti, alla recente aggressione con il coltello di una ragazza ad opera di un nordafricano.
“Non si può più tollerare la violenza ad opera di chi non dovrebbe neanche dovrebbe risiedere in Italia. I perugini, con Forza Nuova, attraverso le passeggiate della sicurezza – è l’invito degli attivisti del partito – tornino a riprendersi e a vivere i propri spazzi liberandoli dalla violenza e dalla sopraffazione di malviventi soprattutto di estrazione stranieri. Le passeggiate della sicurezza di Forza Nuova – chiariscono – sono un’attività di supporto al lavoro delle autorità, da intendersi come presidio, vigilanza ed eventuale segnalazione. Droga, degrado e paura sono infatti gli elementi che contraddistinguono oramai lo scenario di Fontivegge, un luogo dove le persone per bene sono terrorizzate nel doverci solamente transitare, in particolar modo nelle ore serali. Fatto questo particolarmente esecrabile visto che la stazione costituisce la cartolina di accesso a Perugia per turisti e studenti universitari“.
Non si usa il termine “ronde”, perché s tratta di un supporto al lavoro delle forze dell’ordine. “Laddove lo Stato è assente e i pattugliamenti delle forze dell’ordine rimangono sporadici – spiegano però – interviene Forza Nuova per colmare queste gravi carenze, senza tuttavia, avere la pretesa di sostituirsi ad essi. Certi di raccogliere il consenso e il sostegno della popolazione noi di Forza Nuova riproporremo queste passeggiate con l’intento di agire come pungolo, sia agli amministratori locali sul tema della sicurezza, sia al cittadino nell’auspicabile opera di riappropriazione del proprio quartiere. Non possiamo più rimanere a guardare indifferenti la decadenza di Fontivegge, dove spaccio, regolamenti di conto fra pusher e tentativi di rapina costituiscono eventi quasi quotidiani“.
Quindi, l’appello finale: “Riprendiamoci i nostri quartieri, difendiamo le nostre donne“.