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Difendere l'Umbria dalla mafia, proposta la “White List” delle aziende virtuose

Sara Minciaroni

Combattere efficacemente le infiltrazioni mafiose in Umbria. È questo l’obiettivo che si propone il partito dei Comunisti Italiani che nei giorni scorsi ha presentato durante una partecipata assemblea tenutasi nella sala “Falcone e Borsellino” della Provincia di Perugia, la proposta di legge regionale di iniziativa popolare presentata dal partito proprio su questo tema.
Un lavoro faticoso ma proficuo, quello che i militanti e dirigenti del Pdci nei mesi scorsi hanno svolto per raccogliere le oltre 3500 firme da allegare, come previsto, alla proposta di legge regionale.
Per Ciro Zeno, fra gli estensori della proposta di legge, questa legge, se approvata dal Consiglio Regionale, doterà la Regione Umbria di un utile strumento di lotta e prevenzione contro il crimine organizzato e le infiltrazioni mafiose. La novità della legge è l’ipotesi di istituire una “white list”, una lista, cioè, di imprese e aziende che abbiano atteggiamenti e comportamenti virtuosi, e che dimostrino totale impermeabilità alle infiltrazioni della malavita. Secondo la proposta di legge ogni azienda che vorrà concorrere a gare d’appalto pubbliche dovrà necessariamente aver dimostrato di avere i requisiti per l’accesso alla “Lista Bianca”, tra questi anche controlli della Dia fino al quarto grado generazionale del titolare e l’estraneità di quest’ultimo a reati interconnessi con l’associazione a delinquere.
Giuseppe Mascio, segretario regionale del Partito, ha insistito sul fatto che questa proposta di legge sia un punto di partenza utile ed emendabile nel corso del dibattito in consiglio Regionale, uno strumento del quale la società umbra avvertiva l’esigenza, dato il successo della raccolta di firme.
Alla conferenza stampa ha partecipato anche Francesco Francescaglia, responsabile nazionale dell’organizzazione del Pdci che ha apprezzato il lavoro svolto in Umbria dal partito, su un tema caro ai comunisti come la lotta alla mafia. Nel sottolineare come spesso le organizzazioni criminali scelgono per le loro attività luoghi normalmente considerati “tranquilli”. L’Umbria fino a qualche tempo fa considerata “isola felice” si è ritrovata di fronte all’evidenza di operazioni antimafia come la più nota “Apogeo” che ha dimostrato come di fatto la mafia stia tentando di radicarsi nel territorio attraverso il settore dell’edilizia e non solo.
La proposta di legge, ha superato il vaglio di legittimità dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale, e ora è stata assegnata alla I^ commissione, da cui poi giungerà in Consiglio.