Continuare a parlare della condizione del popolo tibetano, senza una terra, dopo l’occupazione cinese, e con il governo in esilio. Proseguono anche in Umbria le iniziative per tenere alta l’attenzione su quanto sta avvenendo in quella parte dell’Asia.
Organizzato dall’Associazione “Amici della Fondazione Spirito-De Felice“. in collaborazione con l’Associazione Italia-Tibet, presentato alla Biblioteca comunale di Terni il libro che racconta l’epopea della guerriglia anticinese in Tibet. Un libro, “Quattro fiumi, sei montagne”, scritto a tre mani, in cui ognuno degli autori ha portato considerazioni differenti, dalla cultura del Tibet alla storia di un popolo le cui tradizioni si perdono nella notte dei tempi, fino alla guerriglia vera e propria, che finì tragicamente quando gli Stati Uniti arrivarono con la cosiddetta diplomazia del ping-pong ai rapporti diretti e ufficiali con la Repubblica Popolare Cinese, chiudendo ogni supporto in poco tempo alle migliaia di combattenti tibetani.
L’iniziativa ha rappresentato l’occasione per dibattere sulla condizione del popolo tibetano, ma anche per ricordare l’importanza della sua antichissima cultura. Una cultura che va oltre lo spiritualismo che spesso affascina gli occidentali, e che si tramanda nelle arti, nelle lavorazioni artigiane, negli insegnamenti filosofici.
(Nella foto in apertura, da destra Danilo Pirro, presidente Ass.Amici Fondazione Spirito, poi gli autori : Gianluca Frinchillucci, Claudio Cardelli tra l’altro presidente dell’Ass.Italia-Tibet, Piero Verni giornalista e scrittore. Nell’altra foto un momento della presentazione a Terni e del successivo dibattito)