Riceviamo e pubblichiamo dal presidente umbro di Confavi Umbria, Sergio Gunnella:
Leggo su queste pagine web la sparata sciorinata ai grulli del quartierino regionale umbro da Federcaccia a riguardo di “anticipo prova cani, pre/adozione corvidi & piccioni e web a tutto tondo in venaria”. Come dire: al peggio, non c’ è mai fine! Ma poteva essere altrimenti per chi confonde la caccia cacciata col teatro dell’assurdo?
Così come definiva Dante gli ignavi, anche “la bufera infernal che mai non resta” di Federcaccia & C. (compari che se ne guardano bene di fiatare, ma acconsentono), mostrano i muscoli della loro potenza in termini di voti e della propria becera complicità. Forti dei propri numeri, promettono “la bontade delle di lor proposte” allo sgangherato squadrone di ignavi, i colpevoli d’indolenza e di viltà di fronte alle responsabilità del proprio stato o della propria vita, quasi sempre soggiogata alla tifoseria del proprio credo politico… Coloro, cioè, che durante la loro vita non hanno mai agito né nel bene né nel male, senza mai osare di avere un’idea propria, ma limitandosi ad adeguarsi sempre a quella del più forte…
Grande, Dante!…All’ inizio del 1300 anticipava nella sua “Commedia” i vizi degli uomini e delle associazioni che sarebbero arrivati 700 anni dopo di lui nel mondo della Venaria umbra. Per fortuna che esiste anche CONFAVI.
Sergio Gunnella CONFAVI-Umbria