Categorie: Cronaca Spoleto

“Diamo lavoro ai compagni imbianchini”, i writers di Spoleto si spiegano così

Esce allo scoperto la vena comica degli imbrattatori di Spoleto che negli ultimi tempi hanno dato ‘spettacolo’ su vari muri di edifici e anche qualche monumento. Scritte contro le forze dell’ordine, lo stato, il premier Matteo Renzi e la magistratura; tutte ‘griffate’ con falce e martello. Vittima prediletta dei writers è il container di via Cacciatori delle Alpi, appoggiato in strada ormai da anni in scambio all’ex chiosco-tabaccheria che si trovava sul lato opposto della strada. Mai utilizzato, di proprietà privata o comunque in gestione a privati, è diventato la lavagna degli imbrattatori.

Lì, nelle ultime settimane, sono comparse frasi contro i Carabinieri e contro il Pubblico Ministero Manuela Comodi, protagonista del processo Brushwood a carico di alcuni giovani spoletini accusati di associazione terroristica (capo di imputazione poi decaduto nei successivi gradi di giudizio). Cancellate nel giro di poche ore, i writers hanno deciso di smorzare i toni lanciando dapprima un messaggio nostalgico ad uno dei leader della rivoluzione bolscevica del 1917, un semplice ma diretto “Lenin ti penso sempre” con tanto di cuore accanto agli immancabili falce e martello.

Poi, quando anche questo messaggio di ‘pace e amore’ è stato cancellato, hanno pensato di spiegare il motivo delle loro opere con un eloquente “Diamo lavoro ai compagni imbianchini!”. Più chiaro di così. E il bello è che proprio su questo ultimo Messaggio sembra essersi interrotto il ciclo di pulizie, visto che campeggia sul fianco del container ormai da una settimana. Vedremo che fine farà nei prossimi giorni, e se gli imbrattatori buontemponi continueranno a scrivere. Se proprio non possono esimersi, comunque, meglio un container che il Ponte delle Torri.

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