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Dialoghi in città, il Cardinale Angelo Comastri ha parlato della “Presenza di Maria nel cammino del popolo di Dio”.

«Oggi la nostra società – quella almeno che appare nei mezzi di comunicazione – riduce tutto a progresso, successo e sesso, cioè avidità, orgoglio ed egoismo. La Vergine Maria, invece, ci ricorda che la bontà è la vera ricchezza della vita, è la condizione per essere felici, è il vero successo dell’esistenza di una persona». È un passaggio dell’intervento che il Cardinale Angelo Comastri, Vicario Generale del Papa per la Città del Vaticano, ha tenuto mercoledì 9 novembre presso l’Istituto per Sovrintendenti P.S. “R. Lanari” di Spoleto. Invitato dall’Arcivescovo Renato Boccardo come relatore all’iniziativa culturale “Dialoghi in città”, il Porporato ha proposto alle numerose persone giunte da gran parte del territorio diocesano una riflessione sulla “Presenza di Maria nel cammino del popolo di Dio”. Prima entrare nel vivo del tema, il Cardinale ha ricordato «come sia ancora vivo nella mia memoria il vostro grande pellegrinaggio alla tomba del Beato Giovanni Paolo II, lo scorso 14 maggio. Eravate veramente tanti».
Quello del Presidente della Fabbrica di S. Pietro è stato un intervento semplice e al tempo stesso profondo, alla portata di tutti, popolare; un intervento più volte interrotto da lunghi applausi dei presenti che hanno ben gradito l’essenzialità del Cardinale, la sua sobrietà, la sua familiarità, il suo grande amore per la Chiesa, in particolare per la Madre di Dio. «Maria – ha affermato Comastri – ha vissuto con il cuore pieno di Dio, pieno di amore. Nessuno più di lei ha aperto a Dio la porta del cuore: nessuno, allora, più di Maria sente il bisogno di spendersi totalmente e instancabilmente per la realizzazione del disegno di salvezza, che è la passione di Dio verso l’umanità. La Madonna è stata scelta da Dio perché piccola e povera, perché aveva il cuore buono. Non è bello tutto questo? Non è toccante questa presenza di madre voluta da Dio per puro amore e per puro dono di misericordia? Stiamo bene attenti – ha detto, però, il Cardinale – a non rifiutare questo dono e a non pretendere di voler insegnare a Dio…a fare il suo mestiere! Rifiutando Maria, infatti, noi imponiamo a Dio una logica, che non è la sua».
Nella prolusione Comastri, inoltre, ha fatto costanti riferimenti alla Beata Teresa di Calcutta, della quale è “figlio” spirituale. La piccola suora albanese aveva una grande devozione al Cuore Immacolato di Maria, devozione praticata con i mezzi più tradizionali e più semplici: il S. Rosario, pregato ogni giorno e in ogni luogo, persino per la strada; il culto delle feste mariane (la professione religiosa delle sue suore cade sempre in festività della Madonna); la preghiera fiduciosa a Maria affidata anche alle “medagliette miracolose”( Madre Teresa ne regalava in gran quantità alle persone che incontrava); l’imitazione delle virtù della Madre di Dio, in special modo l’umiltà, il silenzio, la profonda carità.
Non è mancato, infine, un riferimento al 150° anniversario delle apparizioni della Madonna della Stella al piccolo Federico Cionchi (1861-1862) che l’Archidiocesi di Spoleto-Norcia e la comunità dei Padri Passionisti stanno solennemente ricordando con momenti celebrativi, formativi, popolari e culturali. «Un Santuario – ha detto il Cardinale – nasce da una intensa e inattesa irruzione del Cielo nelle vicende della terra. E questa irruzione non è una intrusione, ma è un dono, è una grazia, è una luce che rimane legata al luogo e parla alle generazioni successive. Così è accaduto nel luogo dove oggi sorge il Santuario della Madonna della Stella nei pressi di Montefalco: questi fatti sono un dono, un grazia, un regalo di Dio, prima di tutto per voi che vivete in questa terra. Il messaggio della Madonna si presenta estremamente semplice ed è nello stile di Maria. Si riduce all’affermazione: “Righetto, sii buono! E vieni spesso a trovarmi”».
Il prossimo appuntamento con i “Dialoghi in città” è per martedì 13 dicembre, sempre alle 18.00 e sempre alla Scuola di Polizia di Spoleto. Ospite sarà l’On. Prof. Giuliano Amato, Presidente del Comitato dei garanti per le celebrazioni del 150° anniversario dell’unità d’Italia, che parlerà di “Religione e Stato nell’Italia unita”.