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Di Pietro a Perugia per Rivoluzione Civile: “Monti non è stato un buon padre di famiglia”

Non c’è più il gabbiano a far da sfondo alla conferenza stampa perugina del tour elettorale di Antonio di Pietro. Il leader dell’Idv siede sotto il cartello di Rivoluzione Civile e porta al petto la spilla del candidato a premier e collega Antonio Ingroia, sferrando le sue mazzate: “Dove siete stati partiti inutili in questo ultimo anno e mezzo? Avete dato 52 voti di fiducia e adesso parlate di abbassare l’Imu, ridurre le spese militari, aumentare l’occupazione e eliminare la burocrazia. Il vero voto utile è quello a Rivoluzione Civile”.

Monti non è stato “un buon padre di famiglia”. “Intendiamo far conoscere ai cittadini il pericolo che si corre affidandosi al Governo Monti – spiega alla platea Di Pietro- Dice Bersani che governerà con Monti, un Monti in vendita che deve scegliere tra Bersani e Berlusconi. Noi a Monti contestiamo di non essere stato “un buon padre di famiglia”, politicamente parlando, perché il buon padre di famiglia prende i soldi dove può prenderli e li spende per le emergenze. Lui non ha fatto una patrimoniale, ma ha preso i soldi dall’ l'imu e gli esodati e poi non li ha spesi per la sanità, non per la scuola, ma per l'addestramento militare, gli aerei, e per darli al Monte dei Paschi. Un padre di famiglia che non si occupa delle persone più deboli e più oneste, non è un buon padre di famiglia”.

Finmeccanica e Mps, Monti non ha voluto ascoltarci. “Stiamo presentando un esposto alla magistratura per la responsabilità giudiziaria di Monti nel caso Finmeccanica”, questa la prima bomba sparata questa mattina dal leader Idv Antonio Di Pietro “Monti è responsabile istituzionale e politico di quanto avvenuto. Noi abbiamo fatto interrogazioni parlamentari avvertendo di quanto stava accadendo, ma nessuno ha voluto ascoltarci. Oggi quelle istanze da noi presentate stanno nei fascicoli della magistratura”. Stessa cosa vale per il caso Mps “Quando è scoppiato il caso, Monti ha detto che sono stati colti di sorpresa – ha spiegato Di Pietro – anche questo è falso, anche in questo caso abbiamo presentato un'interrogazione. Chiedevamo la misura cautelare del sequestro preventivo di quei famosi due miliardi, ancora una volta non siamo stati ascoltati”.

Il voto utile. “A cosa serve il voto utile – tuona ancora Di Pietro – se i provvedimenti saranno negativi per i cittadini e a favore di quei partiti a cui va a vantaggio? Io dovrei desistere e farmi da parte per permettere al centro sinistra di portare avanti delle politiche di destra? Voto utile è quello dato a Rivoluzione Civile, il voto utile per la legalità”. E ancora “ Il discorso sul voto utile viola la costituzione, perché nel momento di massima espressione della sua volontà gli viene chiesto di scegliere tra il male e il meno peggio.

Perché votare Ingroia e non Grillo? Le spiega Di Pietro le differenze, secondo lui, tra il voto a Rivoluzione Civile e il M5S. “Il voto a Grillo è di protesta , il voto a noi è per la costruzione di un'alternativa. Della legalità Grillo parla poco , ma invece è questo il vero tema. Noi non parliamo solo in termini repressivi ma anche propositivi, per dare la possibilità ai cittadini onesti di avere dei vantaggi”. Un esempio? Scaricare dall'imponibile l'Iva per sconfigge l'evasione.

Il futuro di Rivoluzione Civile. Alla domanda di cosa succederà agli arancioni subito dopo il voto, Di Pietro risponde così: “Come in tutte le rivoluzioni le esperienze politiche e sociali si mettono insieme per liberare il paese. Dal male. L'Italia dei Valori dopo le elezioni ripartirà con una fase congressuale entro la fine dell'anno e rivisitazione sia dello statuto che del simbolo, da cui verrà tolto il mio nome. Altri forse se ne andranno, ma l'Idv aprirà a quelle persone e soggetti che dopo la rivoluzione civile vorranno costituire una nuova realtà”.

L’ironia. “A casa mia in campagna io ne ho 13 di cani, la mucca sta per partorire, sono appena nati 4 maialini, ho 12 gatti e la cavalla ha partorito l’anno scorso, ho anche 120 piccioni bianchi, ma non mi sono mai fatto fotografare con nessuno di loro”. Il riferimento è chiaro ai leader Monti e Berlusconi fotografati con i loro cani, e poi continua “ma la cosa più grave è che il sistema dell'informazione è asservito alle segreterie di partito”.

Di Pietro, lei ha mandato un Tweet a Pontifex? “Lasciamo a Dio quel che di Dio e a Cesare quel che è di Cesare – risponde Di Pietro – Un vero cattolico rispetta la volontà di Dio e del Papa, ma non si fa abbindolare e non confonde le cose terrene con quelle divine. Non perdiamo di vista ciò che accade dietro le quinte dello Ior e degli scandali del Vaticano, dietro le quinte dei poteri forti che anche praticano di qua e di là dal Tevere il voto di scambio”.