Una legge che tolga alle Regioni ( e quindi alla politica) di scegliere i manager della sanità. E nuove procedure per i concorsi pubblici, con tracce informatizzate da cui estrarre la prova solo la mattina dell’esame. Queste le misure annunciate dal vice premier Luigi Di Maio e dal ministro della Sanità Giulia Grillo davanti all’ospedale di Perugia, l’ospedale dove è esploso il caso della Sanitopoli umbra.
La prima ad arrivare è il ministro Giulia Grillo. Che dopo il caso che ha portato agli arresti eccellenti aveva incontrato a Roma l’assessore Bartolini e la presidente Catiuscia Marini, poi dimessasi. “Siamo presenti nei territori che hanno difficoltà” spiega Grillo. “Croniche“, come la Calabria, e “temporanee, speriamo, come in Umbria“. Dove l’inchiesta ha fatto emergere situazioni che il ministro si augura creino difficoltà “temporanee“, ma di una gravità definita “allarmante“. Una presenza a Perugia che vuole testimoniare la vicinanza delle Istituzioni, e quella personale del ministro, ai cittadini umbri.
Quanto alle misure da adottare affinché quanto sta emergendo dalla Sanitopoli umbra non si ripeta più, il ministro Grillo ricorda la legge allo studio in Parlamento sulle nomine degli apicali in Asl e Ospedali ed auspica una nuova procedura per i concorsi pubblici. Per il ministro è urgente una riforma della modalità di formazione delle tracce per i concorsi d’esame. Introducendo sistemi informatizzati con estrazione delle tracce, tramite un algoritmo, la mattina stessa delle prove. “Così anche chi proprio non ce la fa a non delinquere – commenta davanti all’ospedale di Perugia – gli verrà difficile“. Aggiungendo: “E’ particolarmente odioso il sistema delle raccomandazioni utilizzato nei concorsi pubblici“.
Poco dopo arriva il vice premier Luigi Di Maio, accompagnato dal ministro Bonafede. Il capo politico del Movimento 5 stelle sentenzia: “Il diritto alla salute si garantisce ai cittadini se la sanità non viene politicizzata. Se togliamo alle Regioni il potere di nominare i dirigenti della sanità. Non è possibile – aggiunge – che i partiti utilizzino la sanità come un bancoma. E’ stato fatto per troppe volte, anche in una regione bellissima e civilissima come l’Umbria. E questo deve finire“.
Poi un messaggio a Salvini, in Sicilia nel giorno del 25 aprile che Di Maio ha scelto di celebrare ad Assisi: “Serve una legge nazionale a cui stiamo lavorando da mesi i Parlamento. Speriamo che la Lega si muova a votare con noi“.
I tre ministri hanno quindi incontrato il commissario straordinario dell’azienda ospedaliera di Perugia, Antonio Onnis, insediatosi nella giornata di ieri.