Ennesimo episodio nel carcere di Spoleto, dove il Sappe invoca l'arrivo di almeno altri 50 agenti di polizia penitenziaria
Un detenuto nel carcere di Spoleto, apparentemente per futili motivi, ha aggredito due poliziotti penitenziari e poi l’ispettore di sorveglianza. A denunciare questo ennesimo episodio di violenza è il segretario nazionale per l’Umbria del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Fabrizio Bonino: “Un detenuto di origini pugliesi appartenente al circuito di media sicurezza ha improvvisamente aggredito per futili motivi un assistente capo della polizia penitenziaria e successivamente il collega che era intervenuto in suo soccorso. Nella difficile fase di contenimento, anche dovuta alla prestanza fisica del detenuto, i due assistenti capo hanno riportato contusioni refertate dal locale pronto soccorso per un totale di 14 giorni di prognosi ma è soltanto grazie al solerte intervento del coordinatore del reparto ed al coordinatore della sorveglianza generale che le conseguenze non siano state ancora peggiori. Nel pomeriggio, lo stesso detenuto, ha aggredito anche l’ispettore di sorveglianza. Basta! Non siamo carne da macello e non si può più tollerare tutta questa impunità di cui godono i detenuti violenti!”.
Invocato altro personale per il carcere di Spoleto
Netta la denuncia di Bonino: “Stiamo assistendo giorno dopo giorno all’ inesorabile sfascio di un istituto che soltanto fino a qualche anno fa era un’eccellenza nel panorama nazionale ed ora, vittima di scelte politiche ed amministrative scellerate è ad un passo dal collasso. Si pensi che delle 388 unità di personale previste fino al 2013 oggi in servizio ne restano circa 240, i carichi di lavoro sono ormai insostenibili ed in molti casi non si riesce neanche a fruire delle ferie arretrate di due anni. A tutto ciò si aggiunga un atteggiamento incomprensibilmente ostile di chi, nonostante precise disposizioni dipartimentali ostacola, ritarda o non procede al trasferimento dei detenuti che si rendono responsabili di fatti così gravi. È ora quantomai urgente una integrazione di personale di almeno 50 unità necessarie per la sopravvivenza nell’ anno corrente per giungere ad una non più procrastinabile revisione delle piante organiche stabilite nel 2017”.
Anche Donato Capece, segretario generale del SAPPE, esprime solidarietà agli assistenti capo di polizia penitenziaria feriti a Spoleto ed è impietoso nella sua denuncia: “Cambiano governi, ministri della Giustizia e capi del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, ma non cambia l’indifferenza verso le violenze che quotidianamente subisce la Polizia Penitenziaria: aggressioni, colluttazioni, ferimenti contro il personale, così come le risse ed i tentati suicidi, sono purtroppo all’ordine del giorno. Ma sembra che a nessuno freghi nulla”. “Importante e urgente”, prosegue, “è invece prevedere un nuovo modello custodiale. Servono interventi urgenti e strutturali che restituiscano la giusta legalità al circuito penitenziario intervenendo in primis sul regime custodiale aperto. La polizia penitenziaria è veramente stanca di subire quotidianamente gratuite violenze per l’incapacità di una Amministrazione che non riesce ad intercedere ai livelli politici competenti, anch’essi sicuramente non esenti da gravi responsabilità”.