Numeri preoccupanti sui detenuti nelle carceri dell’Umbria con problemi di tossicodipendenza o psichiatrici. Sono quelli raccolti dalla Procura generale della Corte d’appello di Perugia ed aggiornati al 31 luglio, che fanno seguito al protocollo firmato nei giorni scorsi sulle misure di sicurezza per gli autori di reato affetti da problemi di salute mentale.
Il protocollo – tra uffici giudicanti e requirenti del Distretto umbro, Regione Umbria, Asl 1 e 2, Aziende ospedaliere di Perugia e Terni – dispone infatti che la misura di sicurezza detentiva per le persone affette da disturbi mentali deve essere disposta solo quando si riveli l’unica soluzione percorribile.
La Procura generale, dunque, ha iniziato a raccogliere dati per meglio attuare il protocollo. Ed alla data del 31 luglio emerge una realtà alquanto preoccupante dal punto di vista del numero di detenuti affetti da problemi di tossicodipendenza e psichiatrici, quindi soggetti potenziali destinatari del recente Protocollo.
Sulla base dei dati conservati nei registri dei singoli istituti, in particolare dalle informazioni fornite dai presìdi sanitari penitenziari, risultano i seguenti numeri.
Presso la Casa Circondariale di Perugia, a fronte di 461 detenuti totali, 215 presentano problemi di dipendenza, di cui 67 anche con patologie psichiche; 22 sono i detenuti con patologie psichiche non tossicodipendenti.
Nella Casa Circondariale di Terni, che ad oggi conta 561 reclusi, i detenuti affetti da problemi psichiatrici sono 95 di cui 30 realmente psichiatrici e i restanti 65 affetti da disturbi minori. I detenuti in terapia psicofarmacologica attualmente sono 300; quelli tossicodipendenti 136 di cui 15 con doppia diagnosi. I detenuti in terapia sostitutiva (metadone) sono 14.
La Casa di reclusione di Spoleto, con 461 reclusi, risultano 40 tossicodipendenti; 5 i detenuti affetti da disturbi psichiatrici.
Infine, alla Casa di reclusione di Orvieto, a fronte di 119 condannati, 61 sono i detenuti seguiti dal Serd (Servizio per le dipendenze) di cui 6 in terapia con metadone; 35 quelli affetti da disturbi di tipo psichiatrico, di cui 2 con disturbo psicotico grave.
“A tale proposito – commenta il procuratore generale Sergio Sottani – si evidenzia che nella nostra regione, sulla base delle informazioni fornite dal Ministero della Giustizia, Dipartimento giustizia minorile e di comunità, Ufficio distrettuale di esecuzione penale esterna di Perugia, ad oggi risultano distribuite in tutto il territorio ben 29 strutture idonee ad ospitare detenuti che presentano le problematiche previste dal Protocollo. Tra queste, 15 vengono classificate come Comunità terapeutiche; 2 sono Comunità terapeutiche doppia diagnosi e le restanti Comunità terapeutiche per soggetti psichiatrici”.