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Derby con FdI sulle case popolari: i tre cardini della riforma proposta dalla Lega

Nello scorse settimane la Lega aveva preannunciato i termini della nuova legge regionale sull’edilizia residenziale e sociale, così da battere sul tempo gli alleati di Fratelli d’Italia. Ora che quella proposta “di buon senso” è stata siglata da tutti i livelli del partito, il segretario umbro Virginio Caparvi, affiancato dai consiglieri regionali Stefano Pastorelli e Paola Fioroni (presenti anche l’onorevole Riccardo Marchetti e il senatore Luca Briziarelli) l’ha presentata in conferenza stampa, in attesa di farla conoscere anche ai sindaci e nei territori.

I tre cardini della riforma

Una proposta, è stato sottolineato, che va incontro alle esigenze delle categorie sociali più deboli – come anziani, famiglie fragili e monoparentali in difficoltà – senza discriminare nessuno. “Si garantiscono a tutti le stesse possibilità” e viene premiato “chi merita“. Allo stesso tempo, per la Lega la proposta ha il merito di “efficientare e razionalizzare il sistema degli alloggi popolari”. Bisogni dei territori, fasce deboli ed equità sociali sono i tre cardini della riforma.

Il capogruppo della Lega Stefano Pastorelli e la vicepresidente dell’Assemblea legislativa Paola Fioroni parlato di tre filoni guida, ovvero quelli che vogliono mettere attenzione affermano che la Lega, coerentemente con quanto premesso in campagna elettorale, prpone così una riforma complessiva ed organica che consentirà interventi più efficaci attraverso anche una revisione dei criteri per l’assegnazione degli alloggi visto che si dà premialità in più ha chi ha residenza e lavoro da più anni nel territorio umbro. Insomma, non necessariamente prima gli umbri, ma chi in Umbria ha le proprie radici e si è integrato, anche dal punto di vista socio-economico, con la realtà locale.

Le categorie premiate

Ai sindaci viene riconosciuta maggiore discrezionalità, assegnando loro un punteggio che passa da 4 a 6. Quote riservata alle forze dell’ordine (10%), alle famiglie giovani (8%), ai nuclei familiari monoparentali con figli a carico (8%).

I mini appartamenti, poi, possono essere assegnati alle persone separate, sempre più numerose, con i papà divorziati diventati i “nuovi poveri”.

Le manutenzioni

Se poi qualcuno ha la possibilità di effettuare in economia i lavori di manutenzione, questi verranno scorporati dal canone di affitto. In questo modo, ha evidenziato Fioroni, vengono resi disponibili ulteriori alloggi.

Il lavoro corale e il derby con Fratelli d’Italia

Una proposta “di buon senso” l’ha definita appunto Caparvi, che ha evidenziato il lavoro di squadra fatto dalla Lega, pronta a discutere ed a migliorarne il testo. A cominciare dal dialogo con gli alleati di Fratelli d’Italia, che hanno presentato una proposta che in molti punti collima con quella della Lega.

Le due proposte in Commissione saranno vagliate e integrate così da presentare un testo condiviso. Prima la Lega? “No” dicono in coro i rappresentanti umbri del partito di Salvini. Perché la maggioranza, assicurano, deve marciare coesa.