Proseguono speditamente i lavori per l’ampliamento del deposito dei beni culturali di Santo Chiodo di Spoleto. Una struttura che è già un fiore all’occhiello della Regione Umbria e che – nata a seguito del sisma del 1997 – ha dimostrato tutta la sua importanza dopo il terremoto del 2016, consentendo di mettere in sicurezza e recuperare migliaia di opere d’arte, oggetti sacri, parti di chiese ed edifici storici.
L’intervento di ampliamento del Deposito di Santo Chiodo, per un importo complessivo di 6,3 milioni di euro, fa parte della misura ‘A3 Rigenerazione urbana e territoriale – Linea di intervento 2 – Progetti per la conservazione e fruizione dei beni culturali’ del Progetto Next Appennino – Fondo Complementare al PNNR. È prevista la realizzazione di un nuovo edificio funzionalmente connesso al Deposito di Santo Chiodo al fine di incrementare la capacità e l’efficienza della risposta alle emergenze che coinvolgono i beni culturali.
Gli interventi in corso – fanno sapere da Palazzo Donini – sono costantemente monitorati dalla Presidente della Regione Umbria e Vice Commissario per la Ricostruzione Donatella Tesei, che ha espresso parole di apprezzamento per l’impegno profuso dagli uffici della Regione Umbria e dell’USR Umbria nell’ambito della ricostruzione post-sisma 2016.
Il Deposito di Santo Chiodo – ossia il Centro Operativo per la conservazione, manutenzione e valorizzazione dei beni storico-artistici, archivistici e librari dell’Umbria – è nato in seguito al sisma del 1997 per dotare il territorio di una struttura antisismica fornita di adeguate attrezzature nella quale, al bisogno, ricoverare opere prelevate da situazioni di rischio per calamità naturali. In seguito agli eventi sismici del 2016, il Deposito di Santo Chiodo ha svolto un ruolo fondamentale per la gestione del patrimonio culturale a rischio: vi sono stati ‘ricoverati’ oltre 4500 beni storico, artistici, librari e documenti storici recuperati dai luoghi danneggiati e in attesa di tornare nei luoghi di origine. Molti di questi beni sono stati anche restaurati nei laboratori presenti nel deposito che ha dimostrato di essere una vera eccellenza della Regione Umbria.
L’ampliamento del Deposito dei beni culturali di Spoleto è finalizzato ad accompagnare la ricostruzione fisica dei territori danneggiati dal sisma del 2016 offrendo, nel segno della valorizzazione del beni culturali, nuove opportunità di sviluppo alle comunità locali e, più in generale, alla Regione Umbria che, in questi anni, grazie alla struttura di Santo Chiodo, si è guadagnata un ruolo di tutto rispetto nel settore della conservazione e recupero dei beni culturali. I lavori per la costruzione del nuovo edificio sono effettuati dalle imprese R.T.I. MARCOST srl – BITEC Elettrosistemi. Soggetto attuatore è l’Ufficio del Commissario Straordinario per la Ricostruzione mentre soggetto responsabile è la Regione Umbria.