Andrea Colangelo
Giuseppe Paveri, in arte Dente, ha fatto tappa ieri sera al Teatro Morlacchi di Perugia per il tour di presentazione del suo nuovo lavoro: “Almanacco del giorno prima”, quinto disco del cantautore di Fidenza, autoprodotto e distribuito da RCA/Sony.
Scenografia molto semplice: alla spalle un tendone standard rosso teatro. Davanti, la band formata da Andrea Cipelli “Sig.Solo” alla tastiera/pianoforte/organo, “F punto” alla chitarra elettrica e al synth, Gianluca Gambini “Gambo” alla batteria/percussioni e Nicola Faimali al basso e al contrabbasso.
Il concerto è costruito con le canzoni del nuovo album come “Chiuso dall'interno”, prima traccia di “Almanacco del giorno prima” e prima traccia eseguita dal vivo, “Un fiore sulla Luna”, “Miracoli” e “Invece tu” miste a successi del passato come “Saldati” e “A me piace lei”. A metà live esce la band e Dente rimane da solo con una sigaretta, una chitarra e un registratore a nastro per fissare un breve unplugged fatto di un paio di pezzi tra cui la bellissima “Beato me”. Questo di registrare alcuni brani durante i concerti è un esperimento che Dente porterà avanti per tutta la durata del tour e che quasi sicuramente andrà a finire in un album, di cui però ancora non sappiamo la data di uscita.
Dopo una piccola pausa si riprende, band compresa, a suonare. Come all'inizio del concerto si alternano vecchie e nuove canzoni come “Baby building”, “Coniugati passeggiare”, “Buon appetito”, “Meglio degli Dei” e “La settimana enigmistica”, unendo il tutto con un’illuminazione curata e soprattutto con un accecante effetto speciale, di cui non parlerò per non rovinare la sorpresa a chi volesse andare a vedere le prossime date del tour. Dopo un secondo piccolo break si rientra in scena e lo spettacolo finisce con Dente che esegue al pianoforte uno dei suoi pezzi più conosciuti, ovvero “Vieni a vivere”. Anche se nel live mancano le sezioni di fiati e di archi, presenti nel disco, Dente riesce con la sua presenza scenica e con le inaspettate melodie della chitarra elettrica a colmare in parte questo vuoto. Non manca, durante il concerto, l'interazione con il pubblico in chiave ironica, come quando ironizza sulla città di Perugia e le sue “pianure”. Buffo ed originale, eccentrico ed unico, Dente, anche questa volta si conferma uno tra i migliori cantautori italiani contemporanei. Sonorità anni '60 e '70 della grande musica leggera italiana fanno spazio ad una scrittura unica nel suo genere e a un'interpretazione perfetta per l'ambiente del teatro che rende il tutto un pò più intimista e affascinante. Tra la leggerezza scanzonata di “Dente” e le sue bellissime melodie, vola via leggera un’ora e quaranta minuti di musica e spettacolo.
Video di Radiophonica.com
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