Inizia domani mattina a Perugia il processo nei confronti del muratore sessantasettenne Giovanni Miceli, catturato lo scorso due agosto a Roma, dopo un lungo periodo di latitanza, a seguito dell'omicidio della moglie Olga Dunina, badante ucraina di 62 anni da tempo residente a Foligno.
Omicidio e occultamento – L'omicidio si consumò il 16 giugno, in un appartamento nel centro storico di Foligno ma il corpo della vittina venne rinvenuto soltanto il giorno successivo in uno scatolone abbandonato a ridosso della linea ferroviaria tra Foligno e Spello, nella zona de La Paciana.
La latitanza – Miceli, stando alla ricostruzione degli inquirenti, fuggì da Foligno nottetempo con il treno, rifugiandosi nella capitale a casa di vecchi conoscenti e rintracciato proprio nell'abitazione romana a seguito di indagini condotte dai Carabinieri. Lui stesso ha confessato di aver ucciso la moglie, sostenendo di aver avuto un raptus di gelosia sfociato in un acceso litigio con colluttazione.
Una bara di cartone – Trovò uno scatolone usato in un negozio del centro storico per disfarsi del cadavere, e per il trasporto si fece aiutare da un suo amico tunisino quarantacinquenne al quale regalò cinquanta euro. Lo straniero, è indagato per concorso in occultamento di cadavere, e la sua testimonianza confermò la responsabilità di Miceli, ripreso tra l'altro durante il trasporto, da un sistema di videosorveglianza privato collocato in via Rinaldi.
Parenti parte civile – Domani mattina quindi, la figlia Elena ed in nipote della vittima, compariranno difronte al Gup di Perugia, Andrea Claudiani per costituirsi parte civile nei confronti del Miceli. A renderlo noto, lo stesso avvocato Nicodemo Gentile. “I suoi familiari – ha spiegato il legale – sono appositamente rientrati dall'Ucraina e questa mattina hanno incontrato il sindaco di Foligno per ringraziarlo dell'impegno dimostrato a favore del rimpatrio della salma. Noi non crediamo affatto alla versione del Miceli che ha cercato di far apparire l'assassinio come non intenzionale e ci batteremo per ottenere giustizia'.