“Queste giornate hanno per noi un grande valore dal punto di vista storiografico e umano. Ricevere queste persone oggi, vuol dire mostrare un Paese diverso, accogliente e in grado di stabilire un dialogo in un’ottica europea. I protagonisti di questa storia sono la memoria storica vivente dei diritti negati e ci stimolano a una riflessione costante sui diritti umani”. Con queste parole di benvenuto il Presidente dell’ISUC (Istituto per la storia dell’Umbria contemporanea) Mario Tosti ha accolto la delegazione dal Montenegro, arrivata ieri pomeriggio in Umbria per ripercorrere i luoghi che dalla fine del 1942 all’estate del 1943 furono teatro dell’internamento e videro oltre duemilatrecento civili catturati e deportati in Italia dal regime fascista. Giornalisti, accademici e scouts, questa la delegazione composta da sette persone che hanno vissuto l’atroce esperienza della deportazione e tornano in Umbria dopo più di 60 anni. Saranno ospiti dell’ISUC e verranno accompagnati in un percorso nella memoria nel campo di internamento di Campello sul Clitunno e nel campo di Colfiorito, luoghi che hanno segnato la storia della nostra regione.
“La giornata di oggi a Colfiorito è stata particolarmente toccante per noi -afferma Ljubo Sekulic, vicepresidente del Subnor, l’associazione dei combattenti della guerra di liberazione antifascista dopo la visita al campo di Colfiorito in queste ore – tornare a Colfiorito rappresenta un faccia a faccia con un passato di paura e violenza. Ringraziamo l’ISUC, il Professor Dino Renato Nardelli e ovviamente l’Assessore del Comune di Foligno, Rita Zampolini per averci invitato”. Previsto per oggi (giovedì 20 ottobre) alle ore 10, a Palazzo Trinci a Foligno, il convegno “Il sistema concentrazionario fascista tra le due rive dell’Adratico” un momento di riflessione storica sul campo di Pissignano a Campello sul Clitunno e su quello di Colfiorito, episodi “negati”, ci tiene a sottolineare Tosti, dalla storia e dai libri di storia e su cui invece è necessario puntare l’attenzione degli studenti.
Per venerdì 21 ottobre alle ore 10.30, presso il campo di “Pissignano PG 77”, questo il nome identificativo del campo, è fissata l’inaugurazione di un monumento che l’Amministrazione comunale campellina ha voluto donare alla memoria delle vittime di quegli anni e ad un rinnovato sentimento di amicizia tra l’Italia e il Montenegro. Il monumento, una struttura in ferro, sintetizza appunto una congiunzione tra i due popoli . “Questo monumento, posto innanzi al campo di concentramento di Campello sul Clitunno, vuole rappresentare il sentimento di amicizia e di fratellanza tra la nostra comunità e quella montenegrina – afferma Paolo Pacifici, Sindaco del Comune di Campello sul Clitunno -. Esso evoca l’idea di unità tra i nostri popoli, richiamando i contorni geografici delle sponde del Mar Adriatico. Simboleggia l'idea dell'annullamento di ogni confine territoriale, mostrando il mare come spazio aperto che favorisce incontri ed unioni tra i diversi popoli del mondo” Nei pressi del monumento sono stati apposti dei pannelli esplicati in cui vengono esposte le vicende storiche che ebbero il campo di Pissignano PG 77 come protagonista negli anni ’42 e ’43.
La delegazione montenegrina dopo una breve visita a Perugia ad Eurochocolate ripartirà verso Tirana. L’iniziativa è realizzata dall’ISUC in collaborazione con i comuni di Foligno e Campello sul Clitunno ed è patrocinata dall’Ambasciata del Montenegro a Roma.