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Del Rio abbraccia Rossi “eroe chi si candida” / Marini visita ospedale / Ft, guarda chi c’era

Era gremita la sala Monterosso di Villa Redenta, la location scelta dal piddì per ospitare la visita del Sottosegretario alla presidente del consiglio dei ministri Graziano Del Rio arrivato a Spoleto per sostenere la candidatura di Dante Andrea Rossi. Il Partito democratico ha così schierato il braccio destro di Renzi – giunto dopo la visita a Gubbio e che è poi ripartito alla volta di Terni – per chiudere la campagna elettorale. Per Rossi è stato il giorno più lungo, forse anche il più faticoso, cominciato con la visita mattutina della governatrice Catiuscia Marini al nosocomio cittadino. Ma cominciamo dalla fine.

L’attesa al buffet – Del Rio arriva con un’ora abbondante di ritardo. A Villa Redenta però il tempo scorre veloce anche perché i dirigenti del pd invitano gli oltre 300 presenti ad accomodarsi al buffet a base di pizza, panini con la porchetta e vino, come impone la migliore tradizione del partito. Un successo di pubblico che contrasta con la poca partecipazione che finora ha contraddistinto gli appuntamenti di tutti i partiti e schieramenti. Intanto gli agenti del locale Commissariato (che dalle 20 si sono dovuti occupare anche della viabilità, con la polizia municipale che aveva abbandonato la Villa) sorvegliano con discrezione l’area.

“Eroe chi accetta candidatura” – alle 20.15 arriva il n. 2 del Governo. Ad attenderlo il segretario comunale Andrea Bartocci che presenta al vice premier il candidato sindaco. “Eroi coloro che accettano di fare il sindaco” dice Del Rio abbracciando Rossi. Del Rio, Rossi, Bartocci e il segretario regionale Leonelli prendono posto al tavolo mentre dalla platea c’è chi incita la platea ad applaudire l’illustre ospite strillando il suo nome: “Graziano, Graziano”. A Bartocci introdurre i lavori: “Questa visita – dice rivolto al Sottosegretario – è un onore e un punto di partenza, solo se sapremo costruire relazioni strette con il Governo di Renzi sarà possibile far uscire Spoleto dall’isolamento. Dante Andrea rappresenta bene la nostra voglia di cambiamento, il nostro partito, le richieste dei tanti cittadini stanchi di questo sistema lento”.

Leonelli ricorda i ‘veleni’ degli ultimi mesi, quelli che hanno preceduto la decisione di affidare la sfida elettorale a Rossi. “Mi dicevano, ‘che ci vai a fare a Spoleto?, lì litigano sempre…’, noi invece abbiamo cominciato a lavorare come quelle signore che lavorano all’uncinetto, abbiamo ridisegnato una strada, un percorso per il futuro. Vedere questa sala così gremita conferma che il partito è tornato ad essere coeso, entusiasta. Per la vittoria ci manca 1 chilometro, un solo chilometo e vi chiedo di percorrerlo insieme. Questa battaglia non è solo per una elezione, è il derby fra la speranza e la rabbia, e noi siamo per la speranza. Qui a Spoleto però la partita è diversa, è qualcosa di più, è il derby fra la speranza e il rancore, quello di persone che hanno avuto moltissimo dalla politica ma che non si vogliono rassegnare al cambiamento”.

Rossi e ‘il voto perduto’ – già nel pomeriggio Rossi aveva rilasciato dichiarazioni contro i suoi avversari diretti: Brunini, Cardarelli e Grossi. “chi vota per Brunini vota per chi già 44 anni fa faceva l’amministratore in questa città – scrive il candidato del piddì -, chi vota per Cardarelli vota per le liste di destra che hanno illuso questo Paese per 20 anni; chi vota per i 5 stelle vota per chi predica il tanto peggio tanto meglio. Il voto a tutti questi è un voto perduto”. In serata i toni si fanno più diplomatici: “il partito democratico è una famiglia; sono contento di aver girato in questi giorni le nostre 102 frazioni e di aver incontrato tanta gente che ci chiede una svolta, un cambiamento per riportare la città ad essere una citta del mondo, in grado di allontanare chi vuol denigrare l’altro e litigare pur di non rimboccarsi le maniche e lavorare sodo per il bene comune”. Poi cita una celebre frase di De Gasperi: Nessuno pensa che ogni riforma deve cominciare da se stesso e che la società raggiungerà lidi migliori se, ognuno per conto proprio, avrà aperto le ali e preso il volo senza aspettare gli altri”.

Votare Rossi è votare per nuovo Paese” – a chi fra il pubblico contestava la scelta della sala Monterosso al posto della piazza, Del Rio, prendendo la parola, replica che il piddì “non ha paura della piazza”. “Lo abbiamo fatto ovunque, a palermo come roma e napoli”. “Quello del sindaco è un compito non facile – continua Del Rio rivolgendosi al candidato – bisogna saper tenere unita una comunità, tenere insieme imprenditori, sindacati, associazioni e cittadini. Le sfide che ci attendono sono grandi, lo sappiamo; oggi non votate solo per Dante Andrea Rossi e per i candidati alle europee, votate per un’idea di Paese che ci chiede di costruire insieme una nuova Italia, una nuova Spoleto”. C’è tempo anche per un commento sullo scandalo che ha travolto l’Expo: “abbiamo tanta rabbia intorno a questa vicenda – dice il Sottosegretario – ma non possiamo chiudere l’Esposizione, farlo significherebbe dire ai 150 Stati che hanno accettato di parteciparvi che l’Italia è un paese perduto. Dobbiamo arrestare i criminali, non i cantieri”, conclude il n. 2 di palazzo Chigi.

Marini “abbattere liste d’attesa” – a Villa Redenta non c’era la governatrice che però in mattinata era tornata a Spoleto per far visita all’ospedale cittadino per incontrare gli operatori sanitari insieme a Rossi, al Consigliere regionale Giancarlo Cintioli, al segretario Bartocci e alla capogruppo in Consiglio comunale Daniela Tosti.

“I risultati del cambiamento avviato con la programmazione che ha ridisegnato le Asl umbre cominciano a vedersi” ha esordito la presidente Marini “La nostra sanità è in grado di continuare a dare risposte di qualità ai cittadini come di rispondere ai bisogni degli operatori. Siamo stati in grado di costruire una rete che sta reggendo alla razionalizzazione richiesta per superare la fase difficile che stiamo attraversando. Basta pensare che la mobilità verso altre regioni riguarda un numero limitatissimo di utenti che vanno alla ricerca di altissime specializzazioni. Numero che nell’ultimo triennio è andato in decremento. Spoleto è ben dentro il sistema umbro, Spoleto è una maglia salda della Rete regionale dell’Urgenza Emergenza e questo sarà ribadito nel nuovo Piano Sanitario Regionale che stiamo approntando. Abbiamo lavorato e lavoriamo per servizi che siano utili e rispondenti alle comunità, non possiamo più tollerare le rivendicazioni di gruppi e gruppetti che dimenticano i 19 milioni investiti per l’ospedale di Spoleto: una somma che equivale quasi a quella investita in altre realtà per gli ospedali di territorio. Soldi che non sono andati solo per migliorare la struttura, ma anche per innovare le tecnologie e l’organizzazione. I cittadini devono sapere che gli indicatori di qualità, nella sanità di oggi, non considerano più il numero dei posti letto ma il livello dell’organizzazione, dell’innovazione, dell’integrazione tra ospedale e territorio, dell’efficacia della rete. Tutti temi che abbiamo ben presenti e da tenere in primo piano nel nuovo Patto Nazionale per la Salute come nel nuovo PSR dell’Umbria. Accogliamo la richiesta del candidato sindaco Dante Andrea Rossi per avviare una riorganizzazione che punti ad abbattere le liste di attesa. Questo è un tema vero, giustamente segnalato da tanti cittadini, dai sindaci e dalle comunità locali. Stiamo approntando un piano che prevede di introdurre più specialità e di estendere l’orario dei servizi. Non posso non fare un plauso alla dirigenza di questa ASL ed agli operatori perché molti dei risultati raggiunti sono frutto della loro esperienza sul campo.”

(ha collaborato Carlo Vantaggioli)

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