Categorie: Dolce vita Spoleto

DEGRADO A SANTO CHIODO: ASPETTANDO IL COMUNE…RISOLVONO TUTTO GLI ABITANTI (Foto – Guarda com’è ora l’area)

A che serve avere una mail, inserita per di più su un bel sito istituzionale, se tanto poi non la si usa? La domanda è tutt’altro che scontata e rappresenta uno dei problemi più seri della “mala comunicazione” pubblica. Ormai non c’è infatti ente, piccolo o grande che sia, che non abbia un proprio sito internet e, ben allineati, i riferimenti di tutti i vari responsabili.

Non è da meno il Comune di Spoleto che, rincorrendo la rivoluzione digitale, ci ha speso un bel po’ di risorse ed energie presentando di recente il portale al quale è stato rifatto il look.

Ma il ‘ritorno’ sembra scarso e il rischio maggiore è di un clamoroso autogol per lo stesso Palazzo.

Questo almeno a guardare l’ultimo caso, quello di una spoletina, Carla Capitani, che aveva invocato l’aiuto del primo cittadino per vedere sistemata l’area municipale davanti alla propria abitazione, divenuta una sorta di prateria. Non trovando l’indirizzo di posta elettronica la signora, a metà settembre, aveva inviato una mail all’assessore Flamini, cosciente di scrivere al responsabile della cultura e pertanto non al diretto responsabile di quel degrado che la stessa aveva documentato anche con alcune foto. Flamini si è attivato immediatamente facendo sapere, il giorno dopo, di aver trasmesso la mail al collega competente. Nel frattempo la signora, che si era rivolta a Tuttoggi.info, ottiene anche la mail del Sindaco al quale invia copia del suo appello e relative foto.

E che sia arrivata a destinazione anche questa lo dimostra la ricevuta di avvenuta lettura. I giorni però trascorrono inesorabili, come l’erba che cresce di giorno in giorno. Dal Municipio nessuna iniziativa, neanche due righe di riscontro.

E così armati di buona volontà e con la mano sul portafogli gli abitanti hanno chiamato una ditta che ha provveduto a ripulire l’intera area e sistemare il terreno. Contattata via mail, la Capitani si è limitata ad un secco 'no comment'.

E pensare che una ventina di anni fa quel fazzoletto di terra era stato ‘espropriato’ dal Comune proprio a chi oggi ha sollevato il ‘caso’ e….pagato la pulizia.

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