Defr, Consiglio regionale approva documento | Bagarre in aula - Tuttoggi.info

Defr, Consiglio regionale approva documento | Bagarre in aula

Alessia Chiriatti

Defr, Consiglio regionale approva documento | Bagarre in aula

Pil pro capite a picco in Umbria | Minoranza si oppone, 16 gli emendamenti
Mar, 15/03/2016 - 20:52

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Sbarca in aula del Consiglio Regionale la discussione sul Defr (ex Dap), il documento economico e finanziario della Regione Umbria, già approvato ieri in prima Commissione. Una discussione fiume e piuttosto accesa quella consumatasi in aula, in particolare per ciò che ha riguardato, dopo l’esposizione del testo da parte dei relatori, dei 16 emendamenti al documento stesso, la cui votazione si è protratta fino a sera. Intorno alle 20 si è infine raggiunta la quadra, con 15 voti favorevoli e 4 astenuti che hanno dunque approvato l’autorizzazione del Defr.

Decisamente negativo il giudizio delle opposizioni che con diverse argomentazioni hanno bocciato la proposta della maggioranza, avanzando una serie di emendamenti alla proposta di risoluzione della maggioranza (in gran parte respinti) su nuovi limiti per le emissioni industriali in atmosfera, un piano sperimentale di miglioramento della qualità dell’aria per la città di Terni, obblighi di depurazione per la zootecnia, contrarietà all’ampliamento della discarica Le Crete, attivazione dell’Agenzia regionale per il trasporto pubblico locale (approvato all’unanimità), prevenzione dei danni da fauna selvatica, inclusione sociale degli immigrati (presentati da Centro destra e liste civiche). Gli emendamenti del Movimento 5 Stelle riguardavano: diritto di scelta nell’assistenza ai disabili (ritirato con l’impegno di discutere una apposita mozione sul tema), riduzione delle liste di attesa e verifica attività intramoenia (sì unanime), reddito minimo di cittadinanza (ritirato), pedaggiamento della E45 per i tir (ritirato), pubblicazione delle percentuali di raccolta differenziata (sì unanime), trasparenza nella selezione del personale, monitoraggio di Garanzia giovani, monitoraggio del lavoro precario.

I toni accesi si sono raggiunti soprattutto tra la presidente Marini e il consigliere Nevi (FI), sul tema della sanità: “perché le regioni – ha detto Marini – che sono in deficit strutturale lo sono per problemi in sanità. La nostra sanità ha retto, contrariamente a quella di altre regioni, come la Lombardia dove da poco ci sono stati arresti per tangenti”. Per questo Marini ha dichiarato di non voler accettare lezioncine” da parte di Nevi, che poco prima aveva dichiarato: “la regione sta morendo. E’ il fallimento totale di cinque anni di non scelte. Se non cambiamo verso, i dati continueranno a calare e fuggiranno tutti, come sta già avvenendo. Non si vive di solo benchmark, c’è anche in sanità una mobilità passiva di cui non si possono conoscere i dati ma che preoccupa. Siamo una regione attrattiva o la gente va a curarsi fuori regione? Bisogna monitorare“.

I dati – L’analisi per la creazione del documento, come si legge al suo interno, parte dai dati Eurostat: l’agenzia ha infatti riferito che in Umbria il Pil pro capite è sceso dal 2008 al 2014 dell’8,37 per cento, con un calo marcato che preoccupa e che, è stato detto in assemblea, “ci impone di lavorare per ribaltare questo andamento negativo. Nessuna regione è scesa cosi tanto”. Sembra tuttavia che, dopo tre anni consecutivi negativi degli indicatori economici, nel primo semestre del 2015 ci siano stati importanti segnali di recupero, anche sui posti di lavoro. E’ per questo che la Regione Umbria mette in campo tutte le riforme giudicate necessarie attraverso un progetto strategico che riguarderà le società partecipate ed i servizi pubblici locali. 5 le aree di intervento, già ampiamente note: istituzionale, economica, culturale,  territoriale, sanità e sociale.

20 i punti su cui il Defr insiste, e che vanno ad integrare, e in alcuni casi a rafforzare il Defr proposto dalla giunta regionale. Andando per ordine si trovano: la ricostruzione post-terremoto, con l’impegno a trovare  le risorse necessarie per chiudere la fase della ricostruzione post- terremoto del 2009 con particolare riferimento a beni culturali, servizi, prime abitazioni parzialmente lesionate; la riforma del sistema sanitario, che tiene conto anche della riduzione del numero delle Asl e delle Aziende sanitarie regionali; i servizi sanitari, per prevedere punti di accesso pediatrici e per persone con particolare fragilità e disabilità all’interno dei pronti soccorsi, per assicurare loro un’immediata assistenza. E ancora: trasporti, mobilità e infrastrutture, per la valorizzazione della mobilità dolce, ecosostenibile, di car sharing, e di piste ciclabili, per la la rete ferroviaria Fcu e la fase realizzativa della stazione ad alta velocità della Media Etruria. Nel capitolo trasporti, rientra anche il ruolo dell’aeroporto di Perugia San Francesco. Tra i punti anche la questione delle politiche ambientali, sulle quali è stato acceso tra i consiglieri il dibattito, in particolare per quanto riguarda la termovalorizzazione e le soglie di inquinamento atmosferico. Nel documento compaiono anche: la gestione del patrimonio pubblico, le politiche abitative, i servizi educativi, le politiche agricole, il reddito di inclusione attiva, il rischio idrogeologico, la riattivazione della FIlm Commission, le risorse per l’impiantistica sportiva, le politiche del lavoro. 

Altro capitolo è invece quello riguardante le società partecipate, anche in base a quanto previsto dalla legge Madia. Nel documento si parla della ridefinizione del ruolo di Gepafin, di cui andrebbe salvaguardata l’autonomia nell’ambito delle politiche finanziarie della Regione Umbria, e facendo dell’Agenzia l’unico punto di riferimento di tutto il sistema dei fidi regionali. Il processo di snellimento e accorpamento, in particolare di Aur, Isuc, Centro Studi Giuridici e Politici e Cedrav, si dovrebbe compiere entro il 2016. Per Sviluppumbria, si seguirà il modello già applicato da Finmeccanica.

La seduta è stata dunque aggiornata al prossimo Consiglio, per la discussione sulle mozioni (in particolare per ciò che riguarda la geotermia) e sul bilancio, altro tema delicato in agenda. Al termine della seduta di oggi, Liberati (M5S) ha anche chiesto di fissare l’incontro a Palazzo Cesaroni per il prossimo 23 marzo, in modo da dare la possibilità alla presidente Marini e al vicepresidente Paparelli di riferire su quanto avverrà a Roma il prossimo 22 marzo durante il tavolo per la Thyssenkrupp.

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