C’è anche Perugia tra le dieci grandi città italiane che a gennaio mostrano un indice dei prezzi al consumo che oscilla tra lo zero e il segno meno. Guardando al dato annuo, secondo le tabelle diffuse dall’Istat, sono a ‘zero’ Milano, Firenze, Perugia, Palermo, Reggio Calabria e Ravenna, mentre possono essere classificate in deflazione Bari (-0,3%), Potenza (-0,2%), Trieste (-0,2%) e Verona (-0,1%). Quindi, nonostante il rialzo dell’indice generale, sul territorio restano aree (Comuni capoluogo o con oltre 150 abitanti) con listini congelati o in negativo.
In particolare, i prezzi restano fermi su base tendenziale a Milano, Firenze, Perugia, Palermo, Reggio Calabria e Ravenna. Flessioni dell’indice si segnalano invece a Bari (-0,3%), Potenza (-0,2%), Trieste (-0,2%) e Verona (-0,1%).
Per quanto riguarda i capoluoghi delle regioni e delle province autonome, Venezia, Aosta, L’Aquila e Bolzano (+0,6% per tutti e quattro) sono le città in cui i prezzi registrano gli incrementi più elevati rispetto a gennaio 2015. Seguono Bologna (+0,5%), Napoli, Genova e Trento (+0,4% per tutti e tre), Ancona (+0,3%), Torino, Cagliari, e Catanzaro (+0,2%) e Roma (+0,1%).
Con riferimento ai comuni con più di 150.000 abitanti che non sono capoluoghi di regione, si riscontrano aumenti dei prezzi rispetto a gennaio 2015 per quasi tutte le città.
L’incremento più elevato interessa Parma (+0,9%), i più contenuti sono quelli di Padova, Catania e Modena (+0,2% per tutti e tre i comuni).
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